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Vicenza: in calo i consumi grazie alle leggi antialcol

Vicenza: in calo i consumi grazie alle leggi antialcol


Le distillerie Brunello, Dal Toso e LiDiA lamentano una flessione del prodotto a causa delle multe e del consumo di alcolici

esteri
Quest'anno non si distilla per niente oppure in misura molto ridotta. Troppo prodotto ancora invenduto nei magazzini per cui,

per la prossima stagione, si attingerà alle scorte. È questa la realtà emersa dalla Settimana della Grappa nell'Area Berica e

condivisa dalle tre storiche distillerie artigiane "Brunello" di Montegalda, "Dal Toso" di Barbarano e "LiDiA" di Villaga
C'è in atto una crisi dei consumi dovuta solo in parte alla generale congiuntura economica. Per questo calo, che di fatto

costringe i distillatori a saltare un'annata di produzione, infatti, sul banco degli imputati salgono le norme antialcool.

Norme che hanno messo in crisi anche l'unico settore agricolo che in questi anni aveva sempre avuto un andamento più che

positivo. «Si tratta - dicono i titolari delle distillerie - di una legge che spara nel mucchio e non fa distinzioni.

Repressiva ma per niente educativa che ha fatto solo del terrorismo tra i consumatori». «Per quanto riguarda la grappa e

distillati, poi, si tratta di un prodotto elitario, destinato a dei consumatori già educati al bere consapevole; tanto è vero

che il prodotto per il consumo privato non ha avuto grandi flessioni. A risentirne invece è il consumo pubblico».
Se la perdita dei punti o il ritiro della patente è il maggior deterrente al consumo dei distillati tipici di produzione

italiana, c'è un altro paradosso. I nostri distillatori, infatti, devono stare alla finestra a guardare l'aumento del consumo

di super alcolici di origine estera, prima fra tutti la vodka, usati per i cocktail che vanno per la maggiore soprattutto tra

i giovani. Sottolineano i distillatori: «Con la campagna antialcool si voleva sensibilizzare soprattutto la fascia dei

consumatori più giovani, sulla quale invece ha sortito scarsi effetti, mentre invece ha investito altre fasce di prodotti e

di consumatori. Insomma, si è mancato l'obiettivo».
Il poco entusiasmo dei consumi lo si è notato anche con un calo di visitatori alle distillerie aperte. Nelle due domeniche si

è registrata qualche presenza in meno «ma questo - fanno notare i distillatori - può essere legato anche alle numerose feste

sparse nel territorio». Un buon successo, invece, è stato riscosso dalle "Sedute spiritiche", una proposta a cura dell'Anag,

l'associazione nazionale assaggiatori di grappa, per avvicinare e educare alla conoscenza dei prodotti distillati.