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Vicenza: raffica di esposti contro gli alcoltest

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Raffica di esposti contro gli alcoltest. Cittadini e associazioni: «Sono bugiardi»


IL CASO. Inviate in procura le contestazioni di cittadini e associazioni. «La registrazione del valore non corrisponde al vero e lo stesso accade con qualche telelaser». I comandi di polizia locale ribattono: impossibile
Vicenza - Le chiacchiere da bar vanno avanti da anni. Col tempo, si sono evolute diventando prima storie da raccontare nei blog su internet, poi lettere al giornale, quindi segnalazioni alle associazioni dei consumatori e alle forze dell'ordine assurgendo infine al rango di esposti in procura. «Ci sono delle pattuglie dei vigili urbani che usano strumenti elettronici come alcoltest, autovelox e telelaser alterati», è il comune denominatore della protesta che si rinfocola quando, in giro per l'Italia, scatta qualche indagine della magistratura che accerta violazioni di questo genere. E ad agitare gli animi bastano poi controlli mirati lungo le strade e patenti che cadono come le foglie d'autunno di ungarettiana memoria.


ESPOSTI. Il succo di questi esposti inviati anche di recente in procura a Vicenza riguarda il comportamento della polizia locale, soprattutto di piccoli centri della provincia. «Non avevo toccato alcol quel giorno. Eppure, quando mi hanno fatto soffiare, il display si è fermato a 0,20 grammi per litro. Come è possibile?». O ancora: «Con una birra piccola mangiando la pizza il tasso non può essere di 0,65». O anche: «Il contachilometri numerico elettronico della mia auto segnava i 55 tondi, eppure secondo lo strumento dei vigili viaggiavo a 62 chilometri orari e mi hanno multato. È colpa dei Comuni che vogliono fare cassa».


ALCOLTEST. A fronte di tante segnalazioni, gli addetti ai lavori hanno alzato le antenne e la procura con ogni probabilità disporrà verifiche. Certo è che il contenuto degli esposti ha suscitato molte perplessità. Per quanto riguarda gli alcoltest, infatti, le amministrazioni comunali non incassano pressochè nulla dalle sanzioni comminate lungo le loro strade. Si tratta di una contravvenzione penale e pertanto l'eventuale ammenda si paga allo Stato. Gli strumenti in uso a tutte le forze dell'ordine vengono revisionati per legge ogni anno e non sono noti errori o tarature sballate. A meno che non si tratti dei cosiddetti "pre-test", delle cannucce dove gli automobilisti vengono fatti soffiare dagli agenti in forza ad alcuni comandi, come quello di Thiene. Se questi indicano una possibile positività, allora scatta la verifica con il "palloncino" vera e propria, che ha valore legale, magari accompagnando l'automobilista al comando. I "pre-test" si starano rapidamente e non danno risultati certi; ma è vero che servono solo come indicazione di massima.


AUTOVELOX-TELELASER. È ancora più delineata la situazione che riguarda gli strumenti per rilevare la velocità dei mezzi in transito. Una volta chiarito dal ministero che gli agenti possono essere nascosti - basta che sia presente un cartello in prossimità, cioè a qualche metro, dallo strumento -, o anche non essere presenti, e utilizzare pure auto civetta, è stata la Cassazione a stabilire che è sufficiente che un apparecchio sia stato omologato per essere ritenuto affidabile. È per questo che oggi i ricorsi ai giudici di pace hanno in questo settore scarse possibilità di successo: i processi più recenti hanno dimostrato che le multe elevate nel Vicentino nella stragrande maggioranza dei casi meritavano di essere comminate e devono essere pagate. L'eventuale manomissione di uno strumento omologato è ritenuta dagli addetti ai lavori tecnicamente possibile, ma solo con la complicità di chi l'ha progettata e costruita; come è avvenuto di recente in Campania dove sono state decine le persone indagate dalla magistratura che ha scoperto alcuni casi di alterazione clamorosi. Pertanto, nonostante i controlli e le verifiche siano doverosi (e alcuni accertamenti saranno compiuti), l'impressione è quella che a non essere informati o del tutto precisi nelle loro segnalazioni siano proprio gli utenti della strada che lamentano il mancato rispetto delle norme da parte degli agenti di polizia locale.


Diego Neri


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)