Vicenza: sì alle sagre...ma ora si offre l'alcoltest
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I commercianti ambulanti potranno vendere alcolici in recipienti chiusi. Salvate le feste che però si attrezzano
Vicenza. Passata la paura che da due giorni aveva agitato sagre e fiere del Vicentino. Via libera ai brindisi di sempre con birra e vino. L'entrata in vigore della legge comunitaria 88 del 2009 sembrava spazzasse via a suon di multe la vendita di alcolici in occasione delle numerose feste popolari ma soprattutto aveva messo in movimento la Confesercenti, e all'interno di questa gli ambulanti Anva, che temevano di veder colpita la loro attività.
Proprio ieri pomeriggio - e lo anticipa Vicenzo Tamborra, direttore della Confesercenti di Vicenza - dal ministero dello Sviluppo economico è arrivata una circolare che intepreta l'articolo 23 della legge anti-alcolismo: gli ambulanti potranno continuare a vendere alcolici in recipienti chiusi come avviene, senza "somministrare" i prodotti (cosa che può avvenire in bar e ristoranti), e così chi vende alcolici su aree pubbliche per feste o sagre con autorizzazioni temporanee alla somministrazione di alimenti o bevande non verrà sanzionato (erano previsti verbali da 2 a 12 mila euro, da 5 a 30 mila se le violazioni avvengono dalle 24 alle 7 anche attraverso distributori automatici).
«Siamo ovviamente soddisfatti di questa precisazione - osserva Confesercenti - che di fatto riconosce, anche in seguito all'approvazione dell'ordine del giorno della Camera a firma Pini/Gozi e dell'emendamento alla legge del 28 luglio. il diritto degli operatori su area pubblica a continuare la propria attività».
«Solo grazie al lavoro della Confederazione e di Anva - continua - abbiamo raggiunto importanti risultati. C'è stato un chiaro attacco alla categoria dei commercianti su area pubblica da altre associazioni che, con proposte inaccettabili, hanno cercato di discriminare gli ambulanti e la loro capacità imprenditoriale».
Guerre di categoria a parte, dell'argomento su era parlato anche nella riunione provinciale Unpli, l'Unione delle pro loco, del 17 luglio: «Eravamo tutti convinti che l'applicazione della legge sarebbe stata procrastinata e non era chiaro se la nostra attività sarebbe stata coinvolta nei divieti- sintetizza Lucio Penzo, presidente delle Pro Colli Berici e vice provinciale Unpli - Da tempo abbiamo cominciato anche noi un percorso di prevenzione: già alcune sagre offrono al pubblico l'alcoltest da effettuare prima di mettersi al volante. Intensificheremo questa pratica perchè crediamo sia utile come misura di autocontrollo».
Proprio all'ultima Festa del tartufo a Nanto, Penzo ha inserito una serata con gli operatori della campagna "Meno alcol più gusto" dell'Ulss 6 in cui i presenti hanno potuto capire quanto e come bere e provare in forma anonima il test alcolimetrico: «C'erano tanti giovani che hanno capito come fare l'autovalutazione già al secondo bicchiere, con un questionario sulla percezione dei riflessi» commenta Penzo. I superlacolici da tempo sono scomparsi dalle sagre: l'addio al "rasentin", la grappa nel caffè, è stato doloroso in termini di tradizione ma necessario perchè vietato.
Lo prova l'intervento dei carabinieri che recentemente hanno chiuso per questo motivo il chiosco di una sagra in città.
«Meno multe e più educazione: su questo le Pro loco sono aperte ad ogni forma di collaborazione - prosegue Penzo - I test costano più o meno 1 euro: alcune Pro loco hanno deciso di regalarli, altri chiedono un minimo rimborso».