Vicenza: settemila ricoveri all'anno dovuti all'abuso di bevande alcoliche
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Il dato emerso dall'incontro promosso dagli Alcolisti Anonimi per celebrare il trentesimo di fondazione della sezione regionale. Giuliari: «Il Comune non lascerà sole le famiglie»
IL GAZZETTINO 15 Giugno 2009
VICENZA"Circa il 16 per cento dei ricoveri medici del San Bortolo, 7.000 su un totale di 44.000, è correlato al consumo di bevande alcoliche, che provocano oltre alla cirrosi epatica numerosi disturbi alle vie respiratorie e digestive".
Con queste parole il primario di Gastroenterologia dell'Ulss n. 6 di Vicenza, Mario Salvagnini, è intervenuto ieri mattina nella sede del Patronato Leone XIII alla tavola rotonda "L'alcolismo... l'alcolista", promossa da Alcolisti Anonimi Italia per celebrare i 30 anni di attività della sezione regionale del Veneto. Nella mattinata ha preso la parola anche l'assessore comunale al Sociale, Giovanni Giuliari, che ha assicurato: "il Comune non lascerà soli gli alcolisti e le loro famiglie. Abbiamo in mente chiari progetti di recupero". La forza degli Alcolisti Anonimi sta anzitutto nel radicamento territoriale. Nel Vicentino ci sono ben 38 gruppi di auto-aiuto, attraverso i quali l'alcolista che ha smesso di bere mantiene e consolida la propria sobrietà utilizzando la sua capacità di aiutare un altro alcolista ancora nel problema. "In genere chi si rivolge ad Alcolisti Anonimi - spiega Marino M., coordinatore Alcolisti Anonimi dell'area Veneto - non si riconosce subito alcolista, ma tende piuttosto a considerarsi un forte bevitore; sa di avere problemi con l'alcol e, in molti casi, ha tentato più volte di smettere o di moderarsi nel bere, da solo o con supporti esterni, senza riuscirci".
Dall'assemblea emerge un dato preoccupante, che interessa il Vicentino, ma che non diverge dal resto della regione: le ragazze bevono sempre di più. Dal 1998 al 2007 il consumo di alcolici tra i 14 ed i 17 anni è passato dal 12,6 al 20,5 per cento. Le ragazze bevitrici sono aumentate dal 9,7 al 17,9 per cento ed i maschi da 15,2 al 22,7 per cento. Ed il primo bicchiere nel Vicentino si prende in mano a 9 anni, in particolare nelle zone di periferia, dove maggiore è la cultura del consumo di alcolici nella quotidianità. Dati che preoccupano ed ai quali si aggiungono le gravi conseguenze che l'alcolismo produce su chi ne è affetto. "Essere alcolisti è una malattia - prosegue Paolo, che racconta la propria esperienza persona - e finché non ci si rende conto di questo si trasmettono ansie e disagi nella famiglia, sottraendo i propri cari dall'amore che nella vita è necessario per andare avanti".
I dati del centro alcologico dell'Ulss n. 6 di Vicenza, diretto dal prof. Mario Salvagnini, sono eloquenti: 120-140 alcolisti ogni anno frequentano il corso di disintossicazione; 5.000 persone finora hanno completato il percorso, con il 70 per cento di astinenza ad un anno. E sempre 5.000 sono le prestazioni erogate ogni anno.