Vicenza, stop al bar dello spritz: i giovani si ribellano
Vicenza, stop al bar dello spritz: i giovani si ribellano
La protesta inizia su Facebook, poi 200 in piazza
VICENZA - Si sono ritrovati in duecento, ragazzi e ragazze intorno ai vent'anni, di fronte all'ingresso dell'osteria Il
Canceeto, in contra' Tre scalini, a due passi da piazza dei Signori, alle sei di un venerdì sera: tutto normale se non fosse
che il portone del bar questa volta è chiuso. E' un sit in di solidarietà contro l'ordinanza comunale - voluta dal sindaco
Achille Variati - che ha imposto per un mese a Fabio Casarotto, l'oste, una chiusura anticipata alle 18, a partire da ieri.
Il bar normalmente chiude alle 21, non certo notte fonda. Ma la guerra dello spritz, dopo essere esplosa a Padova, si è
spostata a Vicenza, dove il Comune, dopo le continue segnalazioni da parte dei residenti, ha scelto la linea dura, colpendo
uno dei bar più frequentati del centro e accompagnando la misura con una multa triplicata per chi è «beccato» a bere alcol in
luoghi pubblici: da 50 euro, la multa passa a 150. L'indignazione del popolo dello spritz si è organizzata su Facebook: in
due giorni più di 500 giovani hanno aderito alla protesta.
«Ho creato l'evento su internet dopo che l'idea era nata qui, fra i ragazzi fuori dal bar - spiega Cosimo, che su Facebook
usa il nickname Jack Calcetto - Vicenza non è certo una città per giovani, questo è uno dei pochi posti dove ci si può
trovare a bere un aperitivo a prezzi onesti. Il degrado è un problema, ma non è così che si risolve. Oltre che con il gestore
e i residenti, l'amministrazione poteva parlare con noi ragazzi». Arriva sempre più gente, c'è chi fa i video che posterà su
YouTube e chi scambia pacche sulle spalle con Fabio Casarotto. «Io il sit-in non lo volevo neanche, non voglio creare guerre
che sono controproducenti per tutti - dice il gestore mentre offre ai ragazzi da bere, rigorosamente acqua fresca -. Io alle
nove chiudo e alle nove e mezza sono con la scopa in mano che pulisco la strada, se a mezzanotte qualcuno vomita o fa pipì
per strada che colpa ne ho?» Arriva il vicesindaco Alessandra Moretti, che sale su un delle botti esterne al locale e inizia
a dialogare con la folla. Distribuire volantini con una lettera che il sindaco Variati, in missione all'estero, ha «postato »
su Facebook: «Questa non è un'ordinanza contro i giovani, o meno giovani, avventori del "vostro" bar - scrive - I residenti
si lamentano di cose gravi: portoni trasformati in pisciatoi, cani non sempre ben controllati, gente che vomita. Ci vuole
collaborazione, per primo da parte del gestore, che dovrebbe avere interesse a cacciare gli imbecilli in modo che vengano
anche "puniti" i clienti normali e civili».
E ancora: «Parleremo di nuovo con il gestore. E parlerò io stesso, se vi interessa, anche con voi. Sono convinto che dal
confronto possano nascere soluzioni. Se ci sarà la volontà e la disponibilità di risolvere i problemi che oggi ci sono, il
Cancelletto riaprirà con i normali orari». Alcune soluzioni le propone Fabio Casarotto: spostare di qualche metro un cancello
dietro le Poste, per chiudere un angolo ricettacolo di cattivi odori e rifiuti, installare bidoni posacenere. Tutte cose
facili a parole ma che si scontrano con lunghe trafile burocratiche. «Gestisco il bar dal 2002 e non ho mai avuto
segnalazioni dirette da parte dei vicini, e questo un po' dà fastidio - prosegue l'oste - A volte sarebbe meglio dirsi le
cose in faccia, si creerebbe un clima più collaborativo». «Il disagio nasce dalla mancanza di spazi per i giovani, che non
hanno altro luogo di ritrovo che il bar» spiega un ragazzo, Nicolò Veludo. «Ci siamo impegnati a far partire entro dicembre i
lavori per il centro giovanile presso l'ex scuola materna di contra' Burci» ribatte il vicesindaco Moretti. La discussione si
fa fitta. Peccato non la si possa fare tutti insieme con in mano un bicchiere di spritz. Passano anche i carabinieri, ma
inutilmente. Giulio Todescan