Vicenza: video shock in Pronto Soccorso per prevenire gli abusi dell'alcol
Vicenza: video shock in Pronto Soccorso per prevenire gli abusi dell’alcol
Il progetto al Pronto soccorso
Silvia Castagna
Il primario sta organizzando un piano con le forze dell'ordine «Troppi ragazzi arrivano qui ubriachi o dopo un incidente»
C'è chi si ferisce alla mattina ma arriva a farsi curare alle quattro di notte, perché così «trovo meno fila». C'è il
quarantenne, campione di pigrizia d'inverno, che quando arriva il bel tempo si crede Usain Bolt e alla prima corsetta si
strappa. C'è l'anziano che lamenta sintomi multipli per un male solo che si chiama solitudine. Infine il paziente
riconoscente, che torna guarito e porta polenta, formaggio e pasta fatta in casa a mo' di ringraziamento. È il pronto
soccorso, un crocevia di storie.
I DATI. In cinquanta giorni, dal 1 giugno al 19 luglio, nei due reparti di pronto soccorso di Arzignano e Valdagno si sono
registrati 7.060 ingressi. La media è all'incirca quella dello scorso anno, quando nello stesso periodo furono 7.170 le
persone assistite. Un numero decisamente superiore agli ingressi che si registrano negli altri mesi: «D'estate c'è
un'impennata di accessi di traumatizzati, di casi di gastroenterite o disidratazione, coliche renali, ipertensioni, sincopi e
svenimenti per colpa di cali pressori», spiega Vito Cianci, da settembre primario dell'unità operativa di Pronto soccorso,
che significa gestire i due reparti del Cazzavillan e del San Lorenzo e dei punti di primo intervento di Montecchio e Lonigo.
Ogni anno sono 70 mila coloro che ricorrono alle cure del primario e dei suoi 130 collaboratori. D'estate caldo e vita
all'aria aperta fanno innalzare i dati di accesso, e qualcuno viene direttamente qui anche perché il suo medico di base è in
vacanza».
I PROGRAMMI. «La medicalizzazione, ovvero la domanda di soccorso segue un trend di innalzamento costante - spiega il primario
- e spesso dietro ad un problema medico si nasconde il disagio di vivere». Lo stesso malessere esistenziale dei ragazzini che
arrivano in stato di esotossicosi etilica. Cioè sbronzi: d'estate soprattutto e nei fine settimana durante tutto l'anno. A
loro è dedicato un protocollo che il primario sta organizzando con il dipartimento delle dipendenze patologiche dell'Ulss 5 e
con le forze dell'ordine per sensibilizzare sugli effetti dell'abuso di sostanze. In programma controlli su strada con
equipaggiamenti misti di medici e agenti e al pronto soccorso, su due schermi in sala d'attesa, messaggi shock sugli effetti
traumatici della guida in stato di ebbrezza. «Ho visto troppi ragazzi partiti per passare una bella serata e poi usciti
dall'ospedale in sedia a rotelle», commenta Cianci.
Un pronto soccorso accogliente e completamente rinnovato a fine 2011: cominceranno a breve lavori di ampliamento, nel reparto
verranno inglobati alcuni locali dell'attiguo corridoio prima riservato all'emodialisi, e una saletta sarà dedicata alla
formazione permanente del personale.