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Vino e resveratrolo, molte le questioni aperte: intervista a Francesco Visioli

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Vino e resveratrolo. I vantaggi sulla salute sono pura invenzione?
Dipak Das, dell'Università del Connecticut, avrebbe falsificato i suoi studi. Nel vino, oltretutto, il resveratrolo è presente solo in

tracce. Sull'influenza di tale molecola sulla salute si sa ben poco. A oggi, anno 2012, non sono state provate attività biologiche

interessanti. Ne parliamo con lo scienziato Francesco Visioli, il quale svela questioni che devono far riflettere
di Luigi Caricato
La notizia è giunta alla ribalta qualche settimana fa, ma è passata sotto silenzio. Noi non possiamo lasciare passare tutto sotto silenzio.

Occorre accertare la verità, soprattutto per non subire ripercussioni e per evitare situazioni spiacevoli. Il fatto è che su temi delicati

come il rapporto tra cibo e salute spesso e volentieri si tende a esagerare, lasciando da parte quanto meno quella saggia prudenza prima di

sbandierare al mondo proprietà salutistiche non del tutto chiarite. Ebbene, il tema di questa settimana è la questione del resveratrolo e

delle ricerche che pare sia state falsificate. Ne parliamo con il professor Francesco Visioli, impegnato in prima linea sul fronte della

ricerca presso l'Imdea, l'Istituto madrileno di studi avanzati dell'Università autonoma di Madrid.
Molti mezzi di comunicazione hanno riportato la notizia, pubblicata da "Nature" che il Dr Dipak Das, dell'Università del Connecticut, autore di molti studi sul resveratrolo, si sia inventato tutto.
E' vero?
Sì. Dipak Das è stato riconosciuto "colpevole" di aver falsificato dati in almeno 23 pubblicazioni scientifiche da lui firmate nel corso

degli anni. Negli USA esiste un organismo chiamato ORI, Office for Scientific Integrity, che ha indagato e scoperto molte incongruenze nelle

pubblicazioni di Das e dei suoi collaboratori.
Quindi tutto ciò che è emerso intorno al resveratrolo crolla tutto?
Beh, no. Dipak Das è solo uno dei tanti che ha lavorato sul resveratrolo. Ma questa è l'occasione buona per chiarire molti aspetti di questa

molecola.
Quali per esempio?
Il primo punto che i lettori devono aver ben chiaro è che di resveratrolo e salute si sa ben poco. A oggi, anno 2012, non sono state provate

attività biologiche interessanti. In breve, non si sa che cosa faccia - se fa qualcosa - il resveratrolo ingerito tramite integratori.
Perché parli d'integratori e non di vino?
Nel vino di resveratrolo ce ne sono tracce. Invito i lettori a dirmi quanto resveratrolo c'e' in media. Pochissimo. E, se ne trovate,

personalmente consiglio di buttare via la bottiglia. Il resveratrolo è prodotto dall'uva come risposta all'attacco dei funghi. Se lavorate

bene in vigna di resveratrolo, per fortuna, ne trovate poco in bottiglia. Se leggete le etichette degli integratori, vedrete che il

resveratrolo è estratto da Polygonum cuspidatum, un tubero cinese, il quale però fa meno scena del vino rosso.
Vi sono altri punti da chiarire?
Uno, importante. E' che il resveratrolo non entra in circolo, nel sangue, dopo che lo si è introdotto nel corpo per via alimentare. È

degradato nell'intestino e nel fegato e nel sangue, e quindi alle cellule, ne arriva veramente pochissimo. La maggior parte degli studi che

poi finiscono sui giornali o in tivvù sono da buttare via, perché fatti su cellule coltivate usando concentrazioni di resveratrolo che non

esistono, fino a prova contraria, nell'uomo.
Altra cosa da rilevare è che c'e' differenza tra le specie. Quello che si è visto nel topo non si vede nella scimmia. Nell'uomo, poi, lo

ripeto, non si è ancora visto niente dopo vent'anni che si lavora in tal senso. Il che fa sospettare che gli studi siano stati fatti, ma non

abbiano dato risultati.
E perché gli studi negativi non si pubblicano?
Bella domanda. Si chiama "publication bias". Gli studi negativi non interessano a nessuno. Hai mai visto un titolo di giornale che dice che

il composto x non fa niente? Inoltre, intorno al resveratrolo ci sono interessi economici enormi. Basta pensare al dottor David Sinclair (che

ha lavorato molto sul resveratrolo e che adesso prende le distanze da Dipak Das), il quale ha venduto la sua ditta alla GSK per 720 milioni

di dollari. Salvo pubblicare poco dopo che la rapamicina, ma non il resveratrolo, allunga la vita ai topi.
Con tutta sincerità, cosa pensi del resveratrolo?
Penso che se ne sappia così poco che non possiamo dire se fa bene o no. Penso anche che la sua popolarità sia legata al fatto che ci piace

sentirci dire che il vino rosso fa bene. Sarà anche vero, ma di sicuro non per il resveratrolo, come ti ho già precisato. Per quel poco che

ne sappiamo il resveratrolo non ha attività biologiche degne di rilevo, ma la ricerca fa progressi e forse ne verranno di scoperte. Anche la

storia che attivava le sirtuine, le molecole della longevità, si è recentemente rivelata un artefatto. A confronto, ne sappiamo di più sull'

idrossitirosolo, peraltro approvato dall'EFSA. Il tanto decantato idrossitirosolo che si trova nell'olio ricavato dalle olive... Sì, l'

idrossitirosolo che si trova nell'olio d'oliva extra vergine, grasso alimentare che si usa quasi solo nei paesi del Mediterraneo.
E come mai è così poco polare l'idrossitirosolo?
Perché i paesi che comandano in termini di ricerca scientifica sono gli USA, l'UK e il Giappone. Paesi, dunque, che non usano l'olio extra

vergine di oliva o che comunque lo vedono come prodotto esotico. Per questo l'idrossitirosolo gode di meno popolarità e di minori

finanziamenti, al contrario del vino rosso che gode un po' anche del fascino del peccato.
E da scienziato cosa ne pensi di Dipak Das?
Penso che purtroppo non sia l'unico. Adesso prendono tutti le distanze da lui, ma pensa tuttavia che è stato calcolato che ci siano ottanta

mila persone in trattamento oncologico con farmaci sviluppati sulla base di dati inventati. Non so se è vero, ma fosse anche una sarebbe

immorale. I ricercatori, tra cui molti tuoi lettori, fanno un mestiere difficile, perché devono convivere con un senso costante di

frustrazione. Ci si deve fare l'abitudine e continuare a essere integerrimi anche quando le cose non vanno nel senso voluto. La natura non la

comandiamo, cerchiamo di svelarne i misteri, ma non forziamone le componenti.
Potrebbero accusarti di essere negativo e forse anche iconoclasta. Adesso te la prendi anche tu con il resveratrolo...
No, che non me la prendo. Se ne sa pochissimo, e fino a quando non se ne saprà di più è meglio andare cauti nel rilasciare dichiarazioni. Sul

resveratrolo, ma anche su tante altri aspetti che troviamo nel piatto. Si tratta di ricerche difficilissime, che rischiano di confondere

nutrizione con farmacologia e di dare false speranze alla gente. Una cosa che trovo immorale è leggere titoli come "Il resveratrolo è anti-

cancro". Fosse vero, perché gli oncologi non lo usano? Vallo a dire ai pazienti appena operati.
Dunque, il messaggio finale che possiamo dare al lettore?
Cerchiamo di leggere con spirito critico quanto viene pubblicato, sapendo sempre di non sapere.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)