Vino, pro e contro di un consumo quotidiano
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Le ricerche scientifiche hanno il potere di illuminarci, rinfrancarci e lasciarci interdetti. Uno studio corrobora una tesi, un altro la distrugge. Analizziamo pro e contro del vino.
Il fabbisogno calorico quotidiano per un uomo e un donna, è rispettivamente di 2500 e 2000 calorie. Bisogna porre attenzione se accompagniamo i nostri pasti a del vino, così come se cediamo all'aperitivo alcolico, sebbene il vino non contenga grassi, gli zuccheri in esso presenti fanno schizzare in alto il quantitativo di calorie ingurgitate anche di 300 o 400 unità -- come se avessimo mangiato un panino al prosciutto in più a fine giornata.
L' Advisory Council on the Misuse of Drugs ha proposto di inserire la tabella nutrizionale sul retro delle bottiglie di vino, birra e bevande alcoliche, per un consumo più cosciente e razionale.
In una sorta di equivalenza 125ml di champagne corrispondono a mezzo avocado, 125ml di vino bianco secco a 2 crêpes, 175ml di vino rosso a una fetta di pizza, una pinta di Guinness a una porzione di parmigiano e un gin & tonic ad una tazza di zuppa di pesce.
I risultati diffusi dal World Cancer Research Fund rivelano che bere una pinta di birra al giorno o un bicchiere abbondante di vino, così come due bicchierini di vodka, aumenti il rischio di cancro all'intestino del 18% e al fegato del 20%. Eppure un vecchio adagio recita: il vino fa buon sangue.
Altre ricerche scientifiche supportano questo detto popolare, asserendo che un consumo moderato di alcol aumenta la quantità di omega-3 nel sangue e nei globuli rossi. "Gli acidi grassi omega-3, contenuti principalmente nel pesce, sono considerati protettivi per le malattie cardiache e la morte improvvisa" afferma Romina di Giuseppe dei Laboratori di Ricerca dell'Università Cattolica di Campobasso "nonostante i meccanismi siano ancora poco chiari, c'è qualche evidenza che il consumo moderato di alcol possa influenzare il metabolismo degli acidi grassi polinsaturi, come gli omega-3 appunto".
Dalla ricerca condotta dai Laboratori di Ricerca dell'Università Cattolica di Campobasso in collaborazione con i Centri europei partecipanti al progetto IMMIDIET - lo studio verrà pubblicato sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition, i dati sono già disponibili on line all'indirizzo www.ajcn.org - emerge che le persone che bevono alcol in quantità moderata - un bicchiere di vino al giorno per le donne e due per gli uomini - hanno una maggiore concentrazione di omega-3 nel plasma e nei globuli rossi, indipendentemente dalla quantità di pesce consumato.
L'associazione tra alcol e omega-3 è presente sia nei consumatori di vino che in quelli che bevono birra o altri tipi di liquori. Forse, sono proprio i polifenoli - antiossidanti, contenuti in un'ampia varietà di cibi e bevande, sono composti naturali, ritenuti capaci di ridurre i processi ossidativi causati dai radicali liberi - presenti nel vino ad essere associati con l'aumento delle concentrazioni di acidi grassi omega-3.
Da un'altra ricerca condotta dalla Oxford Univeristy, si apprende che mezzo bicchiere di vino al giorno, negli anziani, migliori le loro capacità cognitive, riducendo il rischio di Alzheimer e demenza. Il Professore emerito di farmacologia David Smith avverte "Bisogna fare attenzione a non superare la dose consigliata," dal momento che non sembra trattarsi di una proporzionalità diretta: più vino bevi più aiuti la tua memoria, al contrario, infatti, se mezzo bicchiere protegge dai rischi delle suddette malattie, un abuso di bevande alcoliche induce più facilmente alla demenza e ad altri problemi.
E allora? In media res stat virtus.
Ornella Lodin