Vino: questione di dosi
Vino: questione di dosi
Il vino rende più intelligenti, parola di norvegesi. Ora lo so che riceverò una serie di messaggi in cui direte che è veleno
e che fa male alla salute. Non esageriamo, bere troppo diventa una malattia e fa male, ma la giusta dose giornaliera è solo
che un manna per il corpo. Si consigliano due calici a settimana (pochissimo, per gli amanti del vino). Lo rivela uno studio
dell'Università di Tromsoe, in Norvegia, su oltre 5.000 uomini e donne dal quale emerge che un consumo non eccessivo di rosso
o bianco è associato a prestazioni cognitive più brillanti. Stimola la perspicacia e la memoria, ma vediamo cosa hanno
scoperto questi medici
I volontari che si sono sottoposti al test hanno circa 58 anni e lo studio è durato 7 anni. Le donne che avevano bevuto due
bicchieri a settimana raggiungevano migliori risultati rispetto a coloro che ne avevano bevuto solo uno o nessuno.
Il vino infatti contiene i polifenoli, antiossidanti che secondo gli studi più recenti aiutano a rallentare il declino
cognitivo. I polifenoli li abbiamo trovati in tante sostanze.
Attenzione, ricordano però gli studiosi scandinavi, perché il livello di destrezza mentale di alcuni soggetti può essere
confuso con altre variabili, "come lo status socio-economico o una dieta e stili di vita migliori". Quindi si deduce che chi
sceglie del buon vino è perché ha anche livelli di istruzione migliore. È la capacità economica e i livelli di studio che
fanno a apprezzare Bacco