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Vino & salute: cinque esperti a confronto

Vino & salute: cinque esperti a confronto

VINO & SALUTE: CINQUE ESPERTI A CONFRONTO. Tutti d’accordo sugli effetti benefici di un consumo moderato

Il binomio vino & salute è uno dei grandi temi che accompagna il consumo del nettare di Bacco fin dall’antichità. Oggi centinaia di ricerche mirano a dimostrare i benefici di un consumo moderato di vino, ma altre, soprattutto nel Nord Europa, cercano di evidenziare soprattutto i possibili danni dovuti all’alcol, e non se si parla di abuso. A favore della prima corrente di pensiero sono, però, tutti gli esperti che si confronteranno il 31 maggio nel Congresso di Assoenologi, moderati dal giornalista (e produttore di vino, a Manduria), Bruno Vespa.


A partire da Giorgio Calabrese, tra i maggiori esperti di nutrizione, docente dell’Università del Piemonte orientale di Alessandria e dell’Università di Torino e di Messina, nonché dietologo ufficiale della Juventus: “con l’uso moderato di vino ogni giorno noi forniamo al nostro corpo un’arma in più per prevenire malattie metaboliche e questo serve anche per coloro che fanno sport o lavori di intensa attività. Il vino è un alimento liquido e come ogni alimento ha molti lati positivo e qualcuno negativo; non bere mai alcol non protegge il corpo e non fornisce alla salute mezzi in più per salvaguardare il proprio metabolismo”.


“Il primo messaggio emergente dagli studi scientifici sul vino e in particolare sul vino rosso - sottolinea Enzo Grossi, advisor scientifico del Padiglione Italia Expo 2015, professore a contratto per l’insegnamento Cultura e Salute all’Università di Milano, e direttore scientifico dell’Istituto Villa Santa Maria di Tavernerio - è che il beneficio ottenibile è strettamente connesso con il consumo ai pasti. Come dimostrano gli studi condotti da scienziati di fama mondiale il consumo di vino rosso durante i pasti riduce gli effetti negativi dei grassi ossidati presenti nei cibi grassi. I grandi studi sui rapporti tra consumo di vino e mortalità disponibili in cui è stato possibile disaccoppiare il consumo di vino da quello di bevande alcooliche dimostrano inequivocabilmente che il vino esercita un effetto positivo sulla longevità, riducendo quasi del 50% il rischio di mortalità”.


Per Antonio Colombo, chirurgo specializzato in malattie dell’apparato cardiovascolare, tra le altre cose direttore del Laboratorio di Emodinamica presso la Casa di cura Columbus di Milano e primario all’Ospedale San Raffaele di Milano, “l’uso moderato di vino (esistono controversie se questi effetti siano specifici del vino, vino rosso soprattutto, si debbano estendere all’alcool in generale) sembra ridurre la aggregazione piastrinica e la tendenza a formare trombi/coaguli; ha un effetto favorevole sul cosiddetto colesterolo buono (Ldl), e può migliorare l’umore di chi lo beve. Inoltre se consumato nell’appropriato contesto può essere uno stimolo culturale”.


“Come nelle fiabe, possiamo dire c’era una volta “vino e salute”, perché le prime testimonianze sul vino nella cultura medica - aggiunge Antonio Maria Jannello presidente del Collegio italiano dei primari di chirurgia vascolare - risalgono al IV e V secolo a.c. Ippocrate lo consigliava come diuretico, come antisettico per disinfettare le ferite e per combattere la febbre. Galeno, medico personale di Marco Aurelio, nel sua trattazione De Rimediis dedica alcuni capitoli alla terapia con ricette a base di vino, e potremmo continuare nei secoli sino arrivare ai giorni nostri, dove su base scientifica si è dimostrato che un consumo giornaliero di vino può prevenire l’arteriosclerosi, diminuire il rischio cardiovascolare, prevenire le malattie degenerative e alcune forme di tumori, ed allora adesso “Nunc est bibendum”.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.winenews.it/news/38922/mercato-sostenibilit-vino-e-dieta-mediterranea-salute-la-puglia-la-spagna-e-la-california-il-congresso-assoenologi-30-maggio-2-giugno-a-castellaneta-marina-riccardo-cotarella-pi-ricchi-di-conoscenze-guardando-al-di-l-dei-nostri-confini


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)