338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Vino senza alcol? Approfondimenti

cufrad news alcologia alcol alcolismo

Vino senza alcol. Approfondiamo


Qualche tempo fa avevo fatto un post in cui parlava di vino senza alcol. A commentarlo, era intervenuto Ivan Cinti, che tratta da tempo questi argomenti. Ho chiesto a Ivano di scriverci qualcosa in proposito per approfondire il tema, che ritengo sia un’attualità interessante per tutti. Che siamo d’accordo o no. Ecco qui quanto ci scrive Ivan.

Il vino dealcolato? Un punto di vista!

di Ivan Cinti

Da circa una decina d’anni si pratica nel mondo la de-alcolizzazione del vino. Processo che permette l’estrazione parziale o totale dell’etanolo dal vino. Esistono vari metodi per dealcolizzare tra cui uno dei più utilizzati è quello chiamato “vacuum”. Si tratta di un processo di estrazione dell’alcool che prevede pressoché 4 fasi principali: il riscaldamento del vino a 28 gradi Celsius a bassa pressione, la raccolta degli aromi naturalmente contenuti nell’uva, l’evaporazione del’alcool e la consecutiva restituzione degli aromi al vino ora senza alcool. E’ un processo molto delicato che dura solamente qualche minuto. Una buona dealcolizzazione è il risultato di anni di esperienza perché la maggiore difficoltà sta nel non danneggiare, per così dire, gli aromi propri del vino. In altre parole, non ci si improvvisa mastri dealcolizzatori da un giorno all’altro.

E se in Europa, America e Australia si producono e commercializzano milioni di litri di vino dealcolato ogni anno in un mercato, quello dell’analcolico, in forte crescita, di contro in Italia la dealcolizzazione è assolutamente vietata. L’unica cosa che non può essere vietata è la commercializzazione del vino dealcolato unicamente grazie al trattato di Maastricht che sancisce la libera circolazione delle merci nell’UE.

A questo punto una domanda mi pare lecita: perché l’Italia e solo l’Italia è così ostile nei confronti di un prodotto come il vino senza alcool?

Proviamo a rispondere a questa domanda sintetizzando alcune considerazioni con cui ho avuto modo di confrontarmi in questi ultimi due anni:

Obiezione economico/politica: “il vino dealcolato andrebbe a disturbare gli equilibri commerciali della nostra penisola con la sola conseguenza di ottenere un decremento nelle vendite nazionali del vino, quello vero”.

Risposta: l’80% delle aziende produttrici di vino dealcolato nel mondo produce anche vino “vero” e grazie al nuovo prodotto non solo hanno incrementato le vendite nazionali andando a soddisfare la richiesta di nuovi consumatori, ma hanno anche incrementato le esportazioni verso i paesi arabi e asiatici. Purtroppo l’Italia da questo business è esclusa.

Obiezione tradizionalista: “il vino è un prodotto che appartiene alla nostra tradizione da migliaia di anni, estrarne l’alcol è un procedimento innaturale”.

Risposta: mi rendo conto di aver terminato gli studi da ormai diversi anni ma non ricordo che il mio docente di fisiologia vegetale mi abbia mai parlato del vino come di una sostanza spontaneamente prodotta in natura, come lo è ad esempio il miele. Il vino è e resta un’invenzione dell’uomo né più né meno come il pane. La dealcolizzazione del vino è un processo artificiale esattamente come lo è la vinificazione dell’uva.

Obiezione purista: “il vino è per definizione alcolico. Se tolgo l’alcool meglio bere acqua o succo d’uva”.

Risposta: opinione rispettabile ma in genere è il commento di chi il vino lo può bere senza problemi. Infatti si dimenticano tutte quelle persone che, non potendo bere alcool per motivi di salute, cercano una valida alternativa ad acqua e bibite. Posso testimoniare di situazioni famigliari dalla ritrovata armonia grazie a questo prodotto. Mi riferisco, ad esempio, a famiglie con casi di malati di alzheimer, divenuti ingestibili a causa dell’alcool presente nel vino, di anziani con problemi al fegato o di persone con problemi di alcolismo. Molto spesso sono gli stessi parenti di queste persone a contattarmi per avere informazioni sul vino dealcolato e su come poterlo reperire.

Apro qui una necessaria parentesi sulle controindicazioni del vino dealcolato. Il vino dealcolato può essere assunto da chiunque a qualsiasi età ad esclusione dei pazienti diabetici. E’ importante ricordare infatti che se è vero che un vino senza alcol ha un tenore di zuccheri molto più ridotto rispetto al vino alcolico è pur vero che gli zuccheri naturalmente presenti nell’uva persistono anche dopo il processo della dealcolizzazione. Le analisi indicano che 100 ml di vino dealcolizzato restituiscono dalle 15 alle 18 Kcal.

Dopo questa panoramica, ahimè, assolutamente incompleta sul vino dealcolato emerge una verità non trascurabile: in Italia la conoscenza del fenomeno vino dealcolato è pressoché nulla. E’ pertanto indispensabile migliorare nei prossimi mesi la comunicazione circa questo prodotto, mettendo in evidenza tutte quelle informazioni che possano essere utili al cittadino per un acquisto più consapevole.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)