Violenza e dipendenza patologica: report di ricerca del Dipartimento di Patologia delle Dipendenze dell'ASL di Alessandria
UN REPORT DI RICERCA SULLE CONNESSIONI TRA VIOLENZA E DIPENDENZE PATOLOGICA
“Violenza e dipendenza patologica” è il titolo di un report di ricerca condotto dal gruppo di lavoro del Dipartimento Patologia delle Dipendenze della ASL di Alessandria, che nasce dall’esigenza di indagare il tema della violenza che si ritrova spesso nelle relazioni affettive, amicali e familiari di persone con dipendenze patologiche.
Il progetto é stato finanziato dal Ministero dell’Interno, dal Dipartimento per le Libertà Civili e Immigrazione, e dal Fondo United Nations Relief an Rehabilitation Administration (UNRRA). Il report contiene le riflessioni conclusive sulla ricerca effettuata e alcune linee guida utili per confrontarsi con questa problematica che sempre più spesso si presenta nei servizi che si confrontano con le dipendenze. In genere si tratta di “(…) reati contro la persona come percosse, stalking o maltrattamenti nei confronti dei minori presenti nel nucleo familiare”. Di fronte a queste situazioni il report si propone come “(…) uno strumento di confronto, pensiero ed elaborazione di modalità operative che possano facilitare i diversi professionisti nell’individuazione precoce della violenza e nell’elaborazione di un più efficace percorso di trattamento per questo tipo di pazienti”. L’elaborazione finale di linee guida va intesa come una modalità di intervento non solo rivolta alla persona maltrattante che accede al servizio dipendenze, ma anche alle vittime di questa violenza, solitamente familiari che sono prevalentemente donne e figli.
“(…) Il lavoro con gli autori di violenze domestiche ha come scopo prioritario l’interruzione immediata delle violenze, al fine di garantire la sicurezza delle vittime. Allo stesso tempo deve essere visto anche come parte di un processo più ampio di cambiamento culturale e politico per il superamento degli stereotipi di genere, della gerarchia tra uomo e donna che porta alla discriminazione e alla violenza di genere, così come di ogni altra forma di violenza e discriminazione“.
Il progetto ha previsto diverse fasi: la creazione di un gruppo multidisciplinare che conducesse la ricerca, la creazione di una rete con i servizi del territorio che si occupano di violenza di genere, la formazione degli operatori all’interno del servizio per le dipendenze e la creazione del campione, quest’ ultimo da ricercare sia all’interno del servizio sia all’esterno tramite i servizi coinvolti nella rete.
Alla fine il campione della ricerca è risultato composto da 60 persone, in parte coinvolte tramite i Ser.D. di Alessandria e Casale Monferrato e in parte dal Servizio Sociale (CISSACA). In conclusione le fasi della formazione degli operatori, della creazione di una rete con i servizi esterni, istituzionali e non, che si occupano a diverso titolo di violenza risultano fondamentali per la riuscita di percorsi di lavoro con le persone maltrattanti.
Allo stesso tempo risulta anche importante considerare che “(…) Il curare gli uomini autori di comportamenti violenti non può trasformarsi nella mera applicazione di routine istituzionali, ma significa prendersi cura di questo tipo di paziente. Bisogna cercare, fin da subito, di creare un clima di fiducia e di ascolto volto alla comprensione del comportamento violento per far emergere tale comportamento dall’invisibilità della vergogna. La banalizzazione, la minimizzazione e la negazione dei propri comportamenti fanno riferimento a meccanismi di difesa che tentano di ridurre il danno psicologico a una sorta di autoprotezione da sentimenti di vergogna, colpa, autodenigrazione”.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)