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Viterbo, progetto "La vita nelle mani": dati preoccupanti sul fenomeno alcol e dolescenti

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Adolescenti e alcol, dati preoccupanti
La psicologa Simona Tandurella tira le prime somme del progetto "La vita nelle mani" portato avanti con l'assessore Bianchini
A sedici anni bere per dimenticare i propri problemi, affogando nell'alcol i dispiacere, è preoccupante. Eppure il malessere è diffuso.
Simona Tandurella, psicologa, quotidianamente si trova a dover affrontare questo tipo di situazioni e tracciando un bilancio dell'operazione

La vita nelle mani, sulla prevenzione degli incidenti stradali, in Provincia insieme all'assessore Paolo Bianchini, punta il dito contro la

noia. "Antitesi - fa notare Bianchini dell'espressione gioventù".
Situazioni di disagio, spesso vissute a distanza dalle famiglie. "Purtroppo i genitori - dice la psicologa - sono sempre più assenti per

ragioni di lavoro e non solo e non ce la fanno a seguire i figli con attenzione, spesso arrivano dalla scuola risposte importanti, dagli

insegnanti".
La vita nella mani ha acceso i riflettori su una realtà da osservare con attenzione, perché troppo spesso è la cronaca nera che se ne deve

occupare.
"Abbiamo organizzato iniziative - spiega Bianchini - seminari nelle scuole superiori con esperti Modavi, più di duemila studenti in età a

ridosso della maturità hanno risposto a un questionario". I risultati non sono confortanti.
"Un aspetto mi ha colpito in particolare. In molti hanno la percezione che il loro coetaneo alla guida non sia nelle condizioni ottimali,

eppure salgono lo stesso". I risultati serviranno alla Provincia per elaborare la fase successiva e capire come muoversi.
"Dobbiamo superare - continua Bianchini - l'idea secondo cui essendo ragazzi, sono giustificati. Anche per volontà degli amici di Tiziana, la

ragazza scomparsa sabato notte sulla Tuscanese, c'è l'impegno a intraprendere un percorso per mettere i ragazzi di fronte alla drammaticità

di certe situazioni, ai rischi che si corrono".
Spunti non mancano. Sono 1910 i questionari validi, di cui il 94% dai 14 ai 18 anni. Nonostante abbiano patente o patentino, la conoscenza

del codice stradale è scarsa o nulla per la gran parte, mentre c'è l'auto consapevolezza di guidare in modo responsabile, anche se il 26,9%

si mette in auto in modo distratto e rischioso.
Se dovessero sostenere un esame sul codice della strada, per Emanuele Buffolano, presidente Modavi, molti non lo supererebbero.
Interrogati su segnali stradali, comportamento su strada, tre su otto hanno commesso errori gravi. Sbagliando pure i limiti fissati per il

tasso alcolemico (63,7%).
"L'attenzione va tenuta alta - precisa l'assessore Bianchini - ecco perché come ho scritto a Tusciaweb, sabato a mezzogiorno ho chiesto un

minuto di silenzio in ricordo di Tiziana e di chi ha perso la vita in un incidente.
E' un'emergenza e va tenuta alta l'attenzione. Dovremo anche parlare con i titolari dei locali, responsabili anche loro nel fare

prevenzione".


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)