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News di Alcologia

Viticoltori contro l'etilometro: "Non misura correttamente l'alcol"

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Da quando è entrato in vigore il nuovo Codice della strada pare che il consumo di alcolici abbia subito una netta

contrazione. Lo sanno bene i ristoratori, i baristi, ma anche i produttori di vino. Così ora c'è chi cerca di correre ai

ripari. La Fivi (Federazione italiana vignaioli indipendenti) con sede in provincia di Lucca, che ha "lo scopo di

rappresentare e proteggere la figura del viticoltore rispetto alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini

italiani", come si legge nel suo statuto, sostiene infatti che l'etilometro non sia attendibile per calcolare il tasso di

alcol nel sangue.
La Fivi, che rappresenta e protegge i vignaioli che rispettano precise norme enologiche, limitando l'uso di additivi inutili

e concentrando l'attenzione sulla produzione di uve sane che non hanno bisogno del maquillage di cantina, rilancia la

battaglia con il parere scientifico di un medico americano, Michael Hlastala, professore emerito in Fisiologia, Biofisica e

Medicina dell'università dello stato di Washington. "Le analisi condotte da Hlastala hanno messo in luce", afferma sul

quotidiano Repubblica Costantino Charrere, produttore valdostano presidente della Fivi, "le imprecisioni legate all'uso dello

strumento in dotazione alle forze dell'ordine per i controlli sulle strade e l'inadeguatezza dell'etilometro per la

rivelazione dello stato di ebbrezza".