Volantini contro l'abuso di alcol
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Campagna di Ulss 4, Ascom, Confesercenti e Comuni In oltre cento bar presto i manifesti per i giovani sulle bevande alcoliche e sui problemi al volante
Una campagna contro l'abuso di alcolici e la guida in stato di ebrezza. L'iniziativa "Bere il giusto", che parte proprio in aprile, mese della prevenzione alcologica, si inserisce nell'ambito del progetto "Locale Amico" ed è realizzata in sinergia dall'Ulss 4, le Ascom di Schio e Thiene, Confesercenti Altovicentino e dal Comune di Schio, con il coinvolgimento dei 32 Comuni del territorio dell'Ulss 4.
La campagna, che prevede la diffusione di 400 manifesti e ben 300 mila volantini, intende lanciare un forte messaggio in materia di prevenzione: "Alcol? Meno è meglio! E se guidi, non bere". Destinatari dell'iniziativa sono i 100 bar e locali che hanno già aderito. Il materiale informativo che sarà affisso conterrà anche una chiara illustrazione visiva sull'aumento del valore alcolemico nel sangue.
«Un'azione concreta di sensibilizzazione e formazione, rivolta soprattutto ai giovani - commenta l'assessore Emilia Laugelli -. Siamo soddisfatti del lavoro svolto, solo unendo le forze si può contrastare il disagio».
Dai dati forniti dal Servizio di alcologia dell'Ulss 4, nell'Altovicentino gli utenti in carico erano 257, di cui un quinto nella fascia di età dai 20 ai 39 anni. «In Italia sono 2800 i morti all'anno per incidenti causati da guida in stato di ebbrezza, soprattutto giovani - afferma Lorenzo Rossetto, medico coordinatore del Dipartimento Dipendenze dell'Ulss 4. - Nei minori il fenomeno del consumo di alcol è in crescita. Non esiste un bere "giusto" quando si guida, il rischio c'è sempre. Purtroppo ci sono dei problemi nella comunicazione di media e pubblicità che spesso producono una "propaganda" che invoglia i giovani a bere».
«Siamo vicini all'Amministrazione in questo percorso condiviso ormai da dieci anni, per sensibilizzare operatori di ristoranti e bar - afferma Guido Xoccato, presidente Ascom Schio. - La nostra parte in materia di prevenzione l'abbiamo fatta, bisogna però capire fin dove c'è poi il vero impegno da parte del gestore».
«Le compagnie di adulti sanno, di solito, come comportarsi e chi deve guidare non beve. Il problema è con la fascia giovanile, meno consapevole - spiega Renato Cumerlato, capocategoria Fipe Schio - che ad esempio ripiega con l'acquisto di grandi quantità di alcol al supermercato. Come categoria non possiamo certo sostituirci a famiglia e scuola, ma unendo le forze qualcosa si può ottenere. Bisogna far capire ai ragazzi che si possono divertire anche senza bere».
Silvia Dal Ceredo