News di Alcologia

Vulnerabilità alle droghe nei pazienti con ADHD

Numerosi studi hanno dimostrato che il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è significativamente correlato all'uso di sostanze nell'adolescenza e in età adulta. Gli autori di una ricerca, recentemente pubblicata sulla rivista Addiction, hanno voluto indagare, grazie ai dati di un vasto studio longitudinale, la relazione esistente tra una diagnosi di iperattività fatta nell'infanzia ed il successivo uso di droghe, alcol e nicotina. I partecipanti allo studio erano ragazzi di etnia caucasica, che avevano partecipato, quando avevano tra i 5 e i 17 anni, all'International Multicenter ADHD Genetics (IMAGE), un'ampia ricerca condotta tra il 2003 ed il 2006 in Belgio, Olanda e Germania, sulla genetica dell'ADHD. Alla ricerca hanno partecipato 511 ragazzi con diagnosi di ADHD, 286 fratelli a cui non era stato diagnosticato il disturbo e 220 controlli sani. A tutti è stata valutata l'eventuale presenza di un disturbo da uso di sostanze, la dipendenza da nicotina e da alcol attraverso appositi test standardizzati. Gli autori, appartenenti alla Vrije University di Amsterdam hanno scoperto che i soggetti con ADHD hanno un rischio molto maggiore di sviluppare il disturbo da uso di sostanze e la dipendenza da nicotina rispetto ai fratelli non-ADHD ed ai ragazzi sani. La vulnerabilità più alta è stata trovata nei partecipanti con deficit di attenzione e iperattività che presentavano anche il disturbo della condotta, un modello di comportamento particolarmente antisociale. Secondo gli autori risulta quindi importante prestare attenzione ai sintomi di iperattività nei bambini, non solo con l'intento di curare per tempo un'eventuale forma di ADHD, ma anche per prevenire con interventi mirati l'uso di droghe o alcol da parte di questi soggetti particolarmente vulnerabili.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)