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Washington University School of Medicine di St. Louis: potenziale cancerogeno dell'alcol

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Alcol da giovanissime? Più rischio di cancro al seno

Gli eccessi dell'alcol sarebbero da evitare a tutte le età, ma soprattutto, dopo dati recenti e preoccupanti, in quella adolescenziale. Sempre più giovani e giovanissimi, infatti, cedono ai superalcolici esagerando con frequenza e incoscienza, andando incontro a problemi di salute non soltanto immediati.

Una ricerca americana, infatti, parla chiaro: un bicchiere medio di vino al giorno sarebbe già sufficiente per condizionare, nel futuro, l'insorgere di malattie anche gravi, come il cancro al seno, accrescendo di un terzo le possibilità di ammalarsi.

La ricerca, guidata da Ying Liu della Washington University School of Medicine di St. Louis, è stata pubblicata recentemente sul Journal of the National Cancer Institute. Di fatto, dietro ad una ragazzina che ha esagerato con l'alcol ci sarebbe una donna con un rischio del 34% maggiore di contrarre cancro al seno.

Chi avesse infatti consumato un piccolo bicchiere di alcol quotidiano nei dieci anni dall'arrivo del menarca avrebbe un rischio dell 11% maggiore di sviluppare il cancro al seno. Il collegamento, apparentemente incomprensibile, è in realtà già noto: alcol e neoplasia mammaria, infatti, hanno molte più cose in comune di quelle che saremmo portati a credere.

Paul Pharaoh, professore di epidemiologia tumorale alla University of Cambridge, ha messo in evidenza un dato emerso in precedenti studi, secondo i quali le bevitrici, abituate a consumare due dosi giornaliere di alcol, hanno circa il 24% di probabilità in più di sviluppare il cancro al seno.

Questa ricerca, insomma, non fa che confermare i dati già noti, aumentando l'attenzione sull'adolescenza. Esaminando la storia di novantun mila donne tra i quindici ed i quaranta anni di età, è emerso come l'alcol consumato precedentemente rispetto alla prima gravidanza avesse un'incidenza molto più alta sulle possibilità di ammalarsi di cancro al seno. Analoghe conclusioni per le neoplasie benigne, studiate attraverso un sottogruppo.

Il periodo critico è quello che va dalla prima mestruazione alla prima gravidanza, periodo in cui il tessuto del seno è più vulnerabile e quindi più soggetto alla malattia. Gli studiosi hanno diviso il campione femminile di riferimento in vari segmenti anagrafici, per poi esaminare i rischi per età del bicchiere di troppo.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)