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Web Addiction e giochi online: analisi del fenomeno

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I GIOCHI ON LINE

 La diffusione della rete e la crescente quantità di tempo dedicata al computer hanno favorito l’utilizzo delle forme di gioco on line caratterizzate dall’essere facilmente raggiungibili a sempre crescenti parti di popolazioni.

 Il mercato del gioco in Italia rappresenta un settore in continua espansione che non conosce crisi. Nonostante la congiuntura economica sfavorevole e le difficoltà che vasti strati della popolazione incontrano nella gestione delle risorse a disposizione, quella del gioco sembra essere una passione intramontabile. Insomma, anche solo una piccola parte del budget viene spesa per giocare.

Nel 2008 si è affermata la versione on line di molti giochi tradizionali aprendo nuove fette di mercato da settembre dello stesso anno sono stati introdotti i giochi di abilità (più comunemente noti come Skill games) che in pochi mesi hanno registrato una raccolta considerevole.

Gli esperti del settore considerano l’anno 2009 l’anno di svolta dei giochi “a distanza” con la definitiva affermazione del poker e, più in generale, dei giochi di abilità.

L’introduzione di questi giochi in Italia e il conseguente adeguamento normativo, si sono resi necessari, oltre che per le opportunità di introiti per l’erario, per rendere competitivo il sistema giochi nazionale e, allo stesso tempo, constatare il fenomeno crescente che vede i giocatori italiani scommettere e sfidarsi sui siti esteri (legalmente riconosciuti da altri paese o illegali).

I dati sulla raccolta del 2008 mostrano come siano le scommesse e gli Skill games a riscontrare il maggiore successo tra la popolazione, tanto è vero che mentre le scommesse (sportive e ippiche) complessivamente hanno raggiunto 1,1 miliardi di euro, i giochi di abilità tra cui il poker, attivi da settembre 2008, hanno registrato una raccolta di 240 milioni di euro nei successivi quattro mesi, mentre, tra i giochi più tradizionali, la versione telematica del Gratta e Vinci ha raccolto 70 milioni di euro.

I giochi a distanza stanno dunque riscuotendo un notevole successo tra i fruitori di Internet, in particolar modo il poker, che a dicembre 2008 (dopo solo tre mesi), ha superato, per introiti, le scommesse sportive.

Una delle ragioni di questa popolarità può essere individuata, oltre che nel maggiore interesse per un gioco in cui l’abilità può essere determinante e nella possibilità di interagire (anche se virtualmente) con altri giocatori, nella capacità dei singoli operatori di progettare prodotti nuovi con varie modalità di gioco e di offrire numerosi servizi che hanno la funzione di attirare un sempre maggior numero di utenti.

I dati sulla partecipazione ai giochi a distanza dimostrano come fosse necessaria una regolamentazione statale di questa realtà ludica parallela.

La normativa vigente, ha imposto limiti di puntata e stabilito modalità precise per la trasparenza delle transazioni, favorendo così una maggiore responsabilità nel gioco e la lotta all’evasione fiscale. Tuttavia la facilità con cui un giocatore può trovarsi su portali privi di concessione statale e, soprattutto, il desiderio di puntare somme di denaro maggiori di quelle consentite per legge, lasciano aperti gli interrogativi sul ruolo delle Istituzioni (nazionali e comunitarie) nella lotta al gioco non-responsabile e ai siti illegali, il cui oscuramento non riesce ad essere tanto rapido quanto la creazione di nuovi domini da parte degli operatori.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)