WHO: Africa, al via nuove iniziative contro l'alcol
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Africa, al via nuove iniziative contro l'alcol
fonte: World Health Organization Regional Office for Africa
Nel continente africano, maggiormente nelle aree dall'equatore verso sud, l'abuso di alcol è un fenomeno che ogni anno provoca gravissime
ripercussioni sia in termini economici, che di salute pubblica. Un annoso problema che decodificato con gli strumenti dell'antropologia
culturale, si rivela come la causa principale dei peggiori comportamenti antisociali. Dalle ultime rilevazioni epidemiologiche effettuate dal
WHO, si viene a sapere che l'alcoldipendenza colpisce il 72 % dei giovani sotto i 30 anni prevalentemente nella fascia sub sahariana; un
consumo smodato soprattutto dalle fasce deboli della popolazione che mina l'integrità psicofisica dei soggetti, contribuisce all'aumento
della criminalità (comprese le aggressioni di carattere sessuale che determinano l'insorgenza di tutta una serie di patologie legate ai
rapporti non protetti), degli incidenti stradali e della perdita di chance nel campo lavorativo. Fra tutti gli stati africani il più
determinato nelle azioni di contrasto, oggi, è sicuramente l'Angola. Difatti, il governo presieduto da José Eduardo dos Santos ha avviato
recentemente una serie di progetti di prevenzione e repressione che sono osservati con particolare interesse (in termini di best practices)
degli stati afferenti all'OMS South and Central Africa. Nello specifico le autorità di Luanda hanno varato un nuovo pacchetto legislativo che
impone l'aumento delle accise, un rigido divieto nella somministrazione ai minori e la vendita di bevande alcoliche solo in un determinato
arco temporale. Una restrizione che si palesa particolarmente ferrea soprattutto negli esercizi commerciali e nelle stazioni di servizio
presenti su tutta la rete viaria. Il Direttore Nazionale della Polizia Stradale, Inocencio de Brito ha osservato come tali riforme possano
imprimere nuovo impulso alla sicurezza stradale ed alla salute pubblica; misure che serviranno ad arginare un dramma che solo nei primi mesi del 2011 denuncia quasi 2.500 morti negli oltre 10.000 sinistri.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)