WHO: pubblicato il report sul consumo globale di alcol
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Fonte: WHO
WHO - Global Status report on alcohol and health 2011-WHO
Pubblicato il report dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization, WHO) sullo stato globale della
situazione alcol e salute.
Il report fornisce un'analisi per oltre 100 Stati nel mondo riportando dati sul consumo di alcol, le modalità di assunzione,
le conseguenze sulla salute e le politiche applicate nei vari stati membri.
A Maggio 2010, l'assemblea mondiale per la salute (World Health Assembly, WHA), rappresentata da 193 Stati Membri del WHO, ha
approvato una risoluzione al fine di sostenere una strategia globale per ridurre l'abuso di alcol, che si stima provochi
circa 2,5 milioni di decessi ogni anno.
Il consumo mondiale procapite, nel 2005 è stato pari a 6,13 litri di alcol puro, per soggetti dai 15 anni in su, anche se in
realtà la maggior parte delle persone non bevono. Circa la metà degli uomini e i due terzi delle donne infatti risultano non
aver assunto alcol nel 2005, fattore che indica come sia presente nella popolazione un certo numero di bevitori di elevate
quantità di alcol. Il confronto dei dati tra il 2001 e il 2005 mostra una stabilità dei consumi nei paesi del WHO americani,
europei, dell'Est del Mediterraneo e delle regioni del pacifico dell'Ovest, mentre si registra un aumento dei consumi in
Africa e nel Sud-Est asiatico. Il report del WHO sottolinea come molti Stati nel mondo siano ancora carenti nel definire ed
attuare politiche di prevenzione dell'uso di alcol e l'obiettivo è quello di promuovere una serie di misure di riduzione
degli effetti nocivi alcol-correlati che si sono già dimostrate valide in alcuni paesi, tra cui la tassazione, l'innalzamento
dell'età minima per il consumo e regole efficaci contro la guida in stato di ebbrezza. Il report scaricabile dal sito del
WHO, permette di scaricare anche i dati per ogni singolo Stato.
Per l'Italia viene riportato un consumo medio registrato procapite, tra il 2003 e il 2005 pari a 8,3 litri (adulti dai 15
anni in su), una stabilità dei consumi nel quinquennio 2001-2005 e un punteggio di basso rischio nella modalità di assunzione
di alcol da parte dei consumatori.