Winehealth diventa un'organizzazione
Winehealth diventa un’organizzazione
50 studiosi del rapporto tra vino e salute hanno aderito all'iniziativa e hanno scelto l'abbazia di Rosazzo come sede. Dal 13
ottobre partirà, a Trieste, una ricerca sul rapporto tra malattie cardiovascolari e nutrizione
"Vino e Salute" diventa un'organizzazione. A conclusione del congresso internazionale che si è tenuto nell'abbazia di
Rosazzo, è nata la "Winehealth International", alla quale aderiscono una cinquantina di scienziati di tutto il mondo che da
anni conducono ricerche sul rapporto fra vino e salute. L'organizzazione avrà la propria sede proprio nella storica abbazia.
Al congresso internazionale hanno partecipato i maggiori esperti mondiali del settore, da Curtis Ellison, docente di Medicina
e salute pubblica alla Boston University School, a Pierre-Louis Teissedere, della Facoltà di Scienze dell' Università di
Bordeaux, a Fulvio Ursini, Direttore del Dipartimento di Chimica Biologica dell'Università di Padova.
In tre giorni, sono stati analizzati e dibattuti i risultati di ricerche e studi secondo i quali bere dosi moderate di vino
non solo non fa male, ma anzi fa bene e può aiutare a ridurre fino al 40% le patologie cardiovascolari, che colpiscono il 30%
della popolazione occidentale.
Medici e ricercatori, inoltre, hanno sostenuto che non ha senso proibire o sconsigliare dosi moderate di vino, se non per
motivi religiosi, incompatibilità con l'assunzione di farmaci e in donne in gravidanza.
Fermo restando il rispetto dei limiti alcolici in caso di guida, dal congresso è emerso che nell'analisi del rapporto fra
cibo, salute e qualità della vita bisogna tener conto della molteplicità di fattori che lo influenzano e che, pertanto, non é
sufficiente isolare uno solo dei fattori, come potrebbe essere il vino o qualunque altro alimento, e studiarne le sue
relazioni con la salute.
Nel congresso, inoltre, i ricercatori del Cbm (Centro di Biomedicina Molecolare) di Trieste hanno annunciato l'avvio, il
prossimo 13 ottobre, di una ricerca internazionale sul rapporto fra le malattie cardiovascolari e il passaggio dai fattori di
rischio genetici e ambientali alla prevenzione mediante componenti nutrizionali innovativi.
Vi parteciperanno, per quattro anni, venti ricercatori italiani e stranieri,l'Università di Trieste, l'istituto Burlo
Garofolo, Area Science Park, Friuli Innovazione e il Polo tecnologico di Pordenone, con finanziamenti complessivi per circa
due milioni di euro (di cui 1,075 di fondi comunitari).
I precedenti congressi "Wine Health" si erano svolti a Udine (1996), Santiago del Cile (2002), Cape Town (2005) e Bordeaux
(2007). Il prossimo si svolgerà nel 2013 ad Adelaide, in Australia.