Workaholism: sintomatologia
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9 rimedi per non essere più un workaholic
Incapaci di staccarsi dal cellulare. In crisi di astinenza se tenuti lontani dal computer. Pronti a portarsi a casa quella pratica che
potrebbero benissimo completare l'indomani, a rimandare una romantica cena a due pur di incontrare quel tipo che potrebbe servire a
concludere un buon affare, ad approfittare della pausa-pranzo o caffè per vedere gente in qualche modo collegata all'ufficio. Sono i drogati
da lavoro, quelli che un tempo si chiamavano "stakanovisti" e che oggi gli anglosassoni chiamano "workaholics": letteralmente alcolizzati da
lavoro. Sì, perché il super-lavoro è una forma di dipendenza, non certo una virtù. Che può quindi assumere forme patologiche, molto difficili
da combattere ed eliminare.
I sintomi della dipendenza da lavoro
Secondo Rosa Mininno, direttore scientifico della "Rete nuove dipendenze patologiche", i workaholics italiani sarebbero addirittura un
milione. Ma come si riconoscono? Da sintomi ben precisi: fretta perenne, un pensiero unico (lavoro-lavoro-lavoro), interminabili liste di
impegni, un agenda con più colleghi che amici, l'abitudine di rispondere alle e-mail anche alle undici di sera, almeno 40 ore di lavoro per
settimana. In una fase successiva (in cui si trovano almeno 150 mila italiani) non si distingue più tra vita lavorativa e il resto, le
relazioni e gli svaghi sono ridotti a zero, si è incapaci di dire no agli impegni in agenda; inoltre la salute ne risente pesantemente: si
soffre di insonnia, il mal di testa è cronico, si hanno ripercussioni sulla vita sessuale, in tutti si sviluppano nuove e diverse dipendenze,
dal cibo, dall'alcol, dai soldi. C'è perfino una condizione più grave, più rara e più pericolosa: coincide con l'insorgere di una
depressione, un crollo fisico, pressione alta, ulcera, ictus.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)