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Yale University di New Have: relazione tra ossictocina e consumo di alcol e droghe

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Ossitocina: relazioni complesse con droga e alcol

Lo dice uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Bar-Ilan (Israele) e della Yale University di New Have (Stati Uniti) coordinati da Inna Schneiderman, e pubblicata sulla rivista Psychoneuroendocrinology. «Si tratta del primo studio che ha esplorato in maniera longitudinale l'attaccamento romantico da un punto di vista biochimico» dicono gli autori della ricerca.

Selezionate 30 coppie, formatesi da non più di tre mesi, i ricercatori le hanno paragonate a un gruppo costituito da 43 single, e hanno rilevato che in questi ultimi i livelli di ossitocina erano significativamente inferiori a quelli delle coppie di innamorati. E in questi ultimi l'alto livello di ossitocina si è mantenuto fino all'osservazione ripetuta al nono mese. Altre ricerche hanno trovato una correlazione anche tra ossitocina e attività sessuale; non c'è quindi da meravigliarsi se, a un certo punto, l’ormone è comparso su Internet come farmaco proposto per l'aumento della fiducia in se stessi e il miglioramento delle prestazioni sessuali. «Attualmente l'ossitocina è autorizzata in Italia solo per l'induzione del parto — spiega la professoressa Donatella Marazziti, del Dipartimento di psichiatria, neurobiologia, farmacologia e biotecnologie dell'Università di Pisa —. Acquistare ossitocina su Internet è un'attività che implica tutti i rischi legati al commercio online di farmaci: non ci sono garanzie né sulla qualità, né sulla precisione dei dosaggi. Inoltre, va detto che lo spray nasale di ossitocina ha un'emivita - termine che indica il tempo di dimezzamento di un farmaco dopo la sua somministrazione - di pochi minuti e, quindi, viene eliminata velocemente dall'organismo». Un aspetto che contribuisce a renderne aleatoria l'efficacia. «Al momento ci sono veramente pochi dati per dire che l'ossitocina sia in grado di svolgere questo tipo di azione — continua l’esperta — . Teoricamente, sarebbe possibile un suo ruolo nel miglioramento della funzionalità sessuale, per la sua capacità di aumentare la libido, indurre l'orgasmo e anche l'erezione. Ma ho usato il condizionale: infatti, da qui a dire che questo neuropeptide possa diventare una valida alternativa al Viagra, la strada è molto lunga».

In virtù delle sue potenzialità socializzanti, l'ossitocina è stata proposta anche per il trattamento di disturbi psichici incentrati su una «difettosa» relazione con il mondo circostante, come l'autismo e la schizofrenia. È un ambito di esplorazione recente e attualmente sono in corso circa 40 trial clinici, che stanno sollevando speranze, anche se non ci sono ancora conclusioni scientificamente affidabili. «Queste potenzialità sono legate a una duplice azione dell'ossitocina, che, da un lato, riduce l'attività dei sistemi biologici che regolano lo stress e, dall'altro, attiva quelli di gratificazione o reward. Questo secondo effetto ne fa intravedere un possibile ruolo anche nel trattamento delle dipendenze» dice ancora Marazziti. In effetti, l'ossitocina ha interazioni complesse con alcol e droghe. Interazioni studiate da Nadine Striepens dell'Università di Bonn. Una sua revisione, pubblicata sulla rivista Frontiers in neuroendocrinology, indica che l'effetto antisociale dell'abuso di alcol potrebbe essere mediato proprio dalla carenza di ossitocina presente negli alcolisti cronici, conseguenza della distruzione tossica dei neuroni ipotalamici specializzati nella produzione di questa sostanza.

Poi c'è l'ectasy, sostanza illegale con effetti ansiolitici e socializzanti, raggiunti anche attraverso lo stimolo alla secrezione di ossitocina; un effetto simile lo provoca la cocaina, ma solo nel momento dell'assunzione. L'abuso cronico, infatti, riduce i livelli di ossitocina, così che le madri cocainomani spesso non sviluppano un adeguato legame affettivo con la prole, né un adeguato comportamento protettivo.



(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)