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Yale University: studio spiega i meccanismi della "fame chimica" da marijuana

Yale University: studio spiega i meccanismi della

SULLA FAME CHINMICA FINALMENTE LA VERITA'

I fumatori di marijuana la chiamano fame chimica. Si tratta delle abbuffate che spesso seguono il consumo di cannabis. La ragione di questa irrefrenabile voglia di mangiare, per molto tempo sconosciuta, è ora spiegata da una ricerca della Yale University.


Gli scienziati hanno dimostrato che questo fenomeno è causato da cannabinoidi capaci di dirottare cellule del cervello che normalmente sopprimono l’appetito. Come se  – precisa lo studio pubblicato su ‘Nature’ – i freni di una macchina venissero manomessi e, schiacciandoli, si accelerasse invece di fermare la corsa. È un meccanismo simile a scatenare la cosiddetta fame chimica da marijuana: tutta colpa di un interruttore invertito nel cervello che trasforma la sensazione di pienezza in una fame che non è mai abbastanza soddisfatta.


Per gli esperti, i risultati di questa scoperta, che fanno luce su un aspetto finora sconosciuto dei circuiti neuronali dell’alimentazione, potrebbero essere utili a creare nuovi farmaci al fine di aumentare o sopprimere l’appetito a seconda delle necessità del paziente. In precedenza, ricercatori giapponesi avevano dimostrato che la cannabis interagiva con i recettori del gusto per migliorare il sapore dolce negli alimenti, aumentando così certe voglie.


(...omissis...)


di Ivano Abbadessa


copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.west-info.eu/it/sulla-fame-chimica-finalmente-la-verita/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)