338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Cyberbullismo: autolesionismo tra gli effetti più preoccupanti

Cyberbullismo: autolesionismo tra gli effetti più preoccupanti

 

 

Autolesionismo tra gli effetti più preoccupanti del cyberbullismo

Il cyberbullismo è un fenomeno che ha tantissime sfaccettature, si manifesta con svariate modalità e con differente intensità e gravità. Coinvolge bambini e adolescenti sempre più piccoli, che fin dalla tenera età, si aggirano con in mano un’arma senza porto d’armi, senza che nessuno gli abbia ben spigato che, se usata in maniera impropria, può fare veramente male fino, nei casi più gravi, istigare una persona al suicidio.

Il cyberbullismo quantitativamente è meno diffuso del bullismo fisico, diretto, verbale e psicologico eppure gli esiti e le conseguenze su chi purtroppo è preso di mira sono molto più gravi. Ci si domanda il perché e la risposta è legata alle potenzialità della rete, alla rapidissima diffusione sui social media, alla velocità e al numero impressionante di persone che possono leggere o vedere quelle immagini, generando un effetto valanga, una sensazione di essere schiacciati da un peso enorme e di essere impotenti davanti al suo dilagare. Si rimane inermi davanti ad uno schermo mentre gli altri ridono, aggrediscono verbalmente, rinforzano la violenza subita con parole di odio, di critica, di derisione, con i like ai commenti negativi e con le condivisioni.

Se nessuno condividesse, il cyberbullismo si contrasterebbe e sarebbe gestibile. Coloro che condividono, che leggono silenti le chat, i post, i blog, che non intervengono, alimentano essi stessi il fenomeno. Anche l’omertà distrugge la psiche di questi ragazzi, quanto le prevaricazioni che subiscono. Per troppi adolescenti, il tanto amato cellulare, quello strumento che tengono sempre in mano per studiare, per ascoltare musica, per guardare i video, può diventare un oggetto che si teme, di cui si ha paura, che scotta ogni volta che si prende in mano per timore di leggere qualcosa di aggressivo in cui si è protagonisti, per paura di vedere qualcosa che non si vorrebbe mai vedere, per non realizzare di essere esclusi dalle chat di classe, di non essere mai considerati, anzi insultati qualora si decida di scrivere o di chiedere qualcosa in un gruppo, come accade a oltre 3 adolescenti su 10. Non è più quel mezzo che unisce e che connette, diventa lo strumento che disconnette dalla socialità e dall’integrazione con gli altri.

Non si capisce perché si debba subire tutto questo. All’inizio tante volte si spera sia un gioco o uno scherzo di cattivo gusto, una fase transitoria, perché non si riesce a pensare che coloro che dovrebbero essere amici, con cui si trascorrono tante ore della giornata, che sono come noi, possano arrivare ad essere così cattivi. A volte si vive un calvario per anni, anche quotidiano, fatto di esclusione, insulti e prese in giro, non si parla, ci si tiene tutto dentro, ci si vergona, si ha paura di raccontare ciò che si vive per le ritorsioni e per non essere creduti.
Questa sofferenza, questo dolore, si trasforma spesso in pianto, in ansia e tante volte in sentimenti di tristezza e depressione, come accade in circa 8 vittime di cyberbullismo sistematico e ripetitivo su 10.


Ma l’aspetto più preoccupante è legato agli adolescenti che non riescono a regolare e a gestire le emozioni forti e devastanti che scatena il cyberbullismo e le scaricano sul proprio corpo. Decidono di farsi intenzionalmente del male, di prendere una lametta o qualsiasi altro oggetto appuntito e di ferirsi o tagliarsi per alleviare le sofferenze, per calmarsi, per cercare di far fluire tutto quel dolore. L’autolesionismo è un problema di cui non si parla ma che coinvolge circa 2 adolescenti su 10 che iniziano già a partire dai 12 anni di età a farsi del male da soli. La relazione con il cyberbullismo è allarmante, parliamo di oltre il 50% di vittime di prevaricazioni digitali che mette in atto condotte autolesive. I ragazzi autolesionisti raccontano che si fanno del male molto spesso per colpa del bullismo e del cyberbullismo, per via della cattiveria dei compagni e dell’assenza in termini di contenimento, ascolto e comprensione dei genitori, troppo concentrati sul rendimento scolastico e non sui vissuti emotivi. Il dato rimane invariato anche se si analizza il campione delle piccole vittime di cyberbullismo dagli 11 ai 13 anni. 1 su 2 si provoca ferite e contusioni, contro il 33% delle vittime del bullismo offline (Dati Osservatorio Nazionale Adolescenza).


I numeri dimostrano l’altissima frequenza dei disastrosi effetti sulla psiche e sul corpo delle violenze quotidiane subite. La percezione della vittima di cyberbullismo è di totale impotenza e l’autolesionismo, il pianto, lo sfogare sul cibo in termini di abbuffate o di riduzione drastica degli alimenti, soprattutto quando si è presi di mira per il proprio aspetto estetico, il non dormire, gli incubi, i dolori alla testa e alla pancia, sono i principali effetti dell’essere bersaglio delle angherie e violenze altrui.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://osservatorio-cyberbullismo.blogautore.repubblica.it/2017/02/13/autolesionismo-tra-gli-effetti-piu-preoccupanti-del-cyberbullismo/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)