Cyberbullismo e bullismo: rischi per la salute mentale superiori a quelli del maltrattamento infantile
Cyberbullismo e bullismo. Rischi per la salute mentale superiori a quelli del maltrattamento infantile
Un fenomeno da non sottovalutare. Sul Lancet una interessante revisione di studi in follow-up sul fenomeno cyberbullismo e bullismo nell’infanzia e adolescenza, evidenziano effetti dannosi, che si ripercuotono sull’età adulta.
Negli ultimi anni sono proliferate le ricerche che riguardano il cyberbullismo, definito come il bullismo che si attua per mezzo di tecnologia elettronica. I dispositivi elettronici, come gli smartphone, sono diventati comuni, quasi il 100% degli adolescenti nei paesi ad alto reddito li usa quotidianamente e occupano molte ore al giorno per questa attività, controllando frequentemente il telefono cellulare anche centinaia di volte. Le ragazze spendono più tempo sui dispositivi e sui siti di social network rispetto ai ragazzi.
Così i dispositivi elettronici sono usati come mezzi per attaccare, escludere o diffondere voci, pettegolezzi brutti, falsi o che tendono a ridicolizzare e svalorizzare una determinata vittima. Dopo essere stati “violentati in rete”, c’è una aumentata incidenza di suicidi, un rischio che potrebbe toccarci da vicino, oggi il cyberbullismo ha raggiunto proporzioni epidemiche, ha travalicato il confine e ciascuno può essere oggetto di bullismo.
Esistono prove convincenti che essere minacciati durante il periodo infantile e adolescenziale bambini ha una relazione causale con lo sviluppo di problemi di salute mentale anche in età adulta. In particolare: ansia, depressione, auto-lesionismo, tentativi di suicidio, ideazione suicida e in generale di salute scadente. Gli effetti negativi dell’essere minacciati sono dannosi o addirittura superano quelli del maltrattamento infantile da parte degli adulti.
La più grande indagine di cyberbullismo e bullismo tradizionali finora è stata effettuata nel Regno Unito (The Lancet Child and Adolescent Health, Andrew K Przybylski and Lucy Bowes); e realizzata nel 2014-15 su un campione di 120.000 giovani di 15 anni in 150 differenti distretti scolastici; ed ha evidenziato tre principali risultati:
- Il 27% degli adolescenti hanno dichiarato di essere vittime regolari di bullismo fisico, verbale o relazionale (il bullismo “tradizionale”).
- Quasi tutti i nuovi casi di violenza e bullismo si sono verificati con il cyberbullismo, spesso associato insieme al bullismo tradizionale
- Una percentuale molto più elevata di malessere mentale 5%, è stata connessa al bullismo tradizionale rispetto all’1% del cyberbullusmo.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)