Giovani, carini e... autolesionisti: 2mila casi l’anno, allarme Asl per gli adolescenti
Giovani, carini e... autolesionisti: 2mila casi l’anno, allarme Asl per gli adolescenti
Loredana Demer
Imperia - Nemmeno dodici anni e le gambe lacerate da una lama. Per mostrare che esiste, che ha necessità di essere aiutata, lei, piccola vittima di bullismo, o forse di emarginazione, di solitudine. E’ uno dei duemila casi annui che la struttura complessa di neuropsichiatria infantile dell’Asl spalmata sui territori di Ventimiglia, Sanremo e Imperia si trova ad affrontare giorno dopo giorno. Negli ultimi dieci anni le richieste sono incrementate: «Almeno del venti per cento» puntualizzano gli esperti. E si è ridotta, purtroppo, l’età dell’autolesionismo, considerato dai tecnici «non suicidario» ma non meno allarmante. Si è passati dalle «vittime» in età compresa tra i quindici e i diciassette anni, a bambini di undici, dodici, tredici anni. Cifre che fanno riflettere, esito di situazioni non derivanti da disagi familiari, luogo comune in casi analoghi, bensì da ceti sociali medio-alti. Il benessere è una delle concause principali.
L’autolesionismo colpisce soprattutto le ragazzine: «Un’incidenza del 65% sui casi analizzati» conferma Giuseppe Pili, neuropsichiatra infantile, che lancia l’allarme insieme al direttore sanitario Michele Orlando: «L’Asl sta operando al meglio per aiutare i ragazzini, ma l’incidenza delle cause è in incremento». Alcol, droga, dipendenza da videogame: «Senza i giochi elettronici nemmeno i bimbi, anche in tenera età, mangiano, dormono», puntualizza Pili. Ragazzi lasciati soli che reagiscono infierendo con le lamette. Spesso non sono i genitori ad accompagnarli in ambulatorio: alcuni di loro si sono accorti che i figli lamentavano un disagio, ferendosi braccia e gambe, persino l’addome, solo un anno dopo i fatti. «Arrivano accompagnati dagli amici», conferma l’Asl. Compagni di disavventura riusciti ad uscirne che convincono altri a farsi curare. Duemila casi in provincia sono tanti, troppi: incidono ben il 12,5% sulla popolazione giovanile da dieci a diciotto anni, 15.853 unità, secondo le statistiche Asl. «La terapia farmacologia risolve il 90% dei casi – confermano i medici – ma la situazione è preoccupante».
Al disagio provocato dalle dipendenze, dai problemi quotidiani, dalle famiglie che sottovalutano la situazione o si disinteressano dei figli, si aggiungono i disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e bulimìa. I ragazzi usano la lama per attirare l’attenzione sui loro problemi: il dolore, le ferite, confermano che esistono, dunque c’è una possibilità di essere salvati.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.ilsecoloxix.it/p/imperia/2018/03/12/AC7L1d1B-adolescenti_allarme_autolesionisti.shtml
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)