Il fenomeno del bullismo
Questa forma di violenza è più comune nell’ambiente scolastico e in rete, cyberbullismo, ma si manifesta anche in luoghi pubblici e viene identificato con il termine mobbing in ambiti lavorativi e nonnismo all’interno delle forze armate.
Bullismo, la piaga sociale della nostra era: come riconoscerlo e denunciarlo
Bullismo, ovvero la piaga sociale che sta intossicando la nostra era. Come fermare questo fenomeno di massa?
Con il termine bullismo si intende un comportamento aggressivo ripetitivo nei confronti delle persone considerate incapaci di difendersi.
La figura pericolosa del bullo
Il bullo assume una forma di comportamento aggressivo con caratteristiche peculiari che lo distinguono da un semplice prepotente.
I ruoli all’interno del contesto sociale sono ben definiti, da una parte c’è il bullo colui che attua dei comportamenti violenti fisicamente e psicologicamente e dall’altra parte la vittima, colui che invece subisce tali atteggiamenti.
La sofferenza psicologica e l’esclusione sociale sono sperimentate da coloro che si ritrovano a vestire il ruolo della vittima subendo ripetute umiliazioni da chi invece ricopre il ruolo di bullo.
Che cos’è il bullismo?
Il bullismo è un malessere sociale fortemente diffuso tra adolescenti e giovani, si evolve con l’età e in età adulta lo ritroviamo in prevaricazioni sociali, lavorative e familiari.
Questa forma di violenza è più comune nell’ambiente scolastico e in rete, cyberbullismo, ma si manifesta anche in luoghi pubblici e viene identificato con il termine mobbing in ambiti lavorativi e nonnismo all’interno delle forze armate.
Le vittime possono essere ambo i sessi, sebbene le ragazze siano più a rischio dei ragazzi. Esistono diverse tipologie come diretto, fisico, psicologico ed elettronico o cyberbullismo.
Colui che agisce come persecutore prova piacere nel cercare di dominare la vittima, senza mostrare alcuna compassione per la sofferenza fisica e psichica inflitta al perseguitato.
I comportamenti violenti che caratterizzano il bullismo si ramificano tra offese, parolacce e insulti, fino a giungere a diffamazione, esclusione e aggressioni fisiche.
Si tratta di una vera e propria emergenza sociale, che può essere contrastata a partire dalla conoscenza del problema. Questo tipo di violenza risulta essere un problema serio e molto diffuso soprattutto a scuola.
E’ indispensabile elaborare una politica scolastica, in stretta collaborazione con i dirigenti scolastici e il personale docente.
Il bullismo in quanto fenomeno sociale deve essere individuato e affrontato dando il giusto valore ai comportamenti prepotenti. Va tenuto sotto controllo, anche attraverso l’attuazione di un programma di prevenzione, mediante la valutazione del disagio giovanile e dei fattori di rischio individuali, familiari e ambientali.
A tal proposito è fondamentale che vi siano attività di psico-educazione, invitando le persone a parlare e a raccontare quanto succede senza paura o vergogna.
Comprendere cosa è successo e indispensabile così come considerare il bullo una persona da aiutare al pari della vittima.
Dare rinforzi positivi, valorizzare il dialogo e sollecitare il buon comportamento degli alunni, disapprovando comportamenti sbagliati risulta essere l’archè della buona scuola.
Le conseguenze
Tra le forme di violenza più crude rientra il bullismo a dispetto di quello che si possa credere le vittime di tale crimine riportano danni enormi, tendono a sviluppare problemi psicosomatici e psicosociali.
Essere vittime può infatti causare cambiamenti a lungo termine nel cervello che possono provocare deficit cognitivi ed emotivi e disturbi comportamentali simili a quelli che si osservano sui minori abusati.
Chi ne è una vittima non solo prova rabbia, tristezza e solitudine ma anche un forte senso di impotenza.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:https://www.lettoquotidiano.it/bullismo-violenza-scuola/22020/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)