Tumore alla vescica: alcol e fumo tra i fattori di rischio
Il tumore alla vescica: colpisce più gli uomini e adesso si cercano i recettori
Il cancro alla vescica è uno dei tumori più comuni e aggressivi nel mondo e spesso ricorre e si diffonde ai tessuti circostanti. Identificato il recettore EphA2
Il tumore della vescica rappresenta circa il 3% di tutti i tumori e, in urologia, è secondo solo al tumore della prostata. Il tumore della vescica consiste nella trasformazione in senso maligno delle cellule che rivestono la superficie interna della vescica, l’organo in cui si raccolgono le urine prima di essere eliminate dal corpo. È più comune tra i 60 e i 70 anni ed è tre volte più frequente negli uomini che nelle donne.
Le cause di questa malattia non sono sempre chiare: lo sviluppo del tumore è stato messo in relazione, ad esempio, con il fumo di sigaretta, le infezioni da parassiti, l’esposizione alle radiazioni e a sostanze chimiche. La prognosi dei carcinomi superficiali è generalmente buona; tuttavia, una frazione di pazienti puo’ passare alla malattia invasiva con un risultato molto meno favorevole.
La cistectomia radicale, con chemioterapia a base di cisplatino, è il punto di riferimento clinico per il trattamento dei tumori della vescica muscolo-invasivi. Attualmente sono anche in corso studi clinici sull’efficacia della terapia immunologica in carcinomi invasivi.
Una recente scoperta, effettuata da un team internazionale di ricercatori, che ha visto coinvolti il professore Andrea Morrione dello Sbarro Institute for Cancer research and Molecular Medicine, Temple University di Philadelphia e il Professore Renato V. Iozzo della Thomas Jefferson University di Philadelphia, ha identificato EphA2, un membro di una grande famiglia di recettore tirosina-chinasici, come il recettore funzionale per la progranulina. I recettori sono proteine fondamentali nella comunicazione fra tessuti. Sono posizionati sulla membrana delle cellule e captano altre molecole-segnale provenienti dall’esterno, innescando catene di messaggeri chimici che modificano, di conseguenza, il comportamento e la fisiologia delle cellule in risposta allo stimolo. Alterazioni in una di queste vie di segnalazione sono alla base di molteplici patologie, prima fra tutti i tumori.
La sovraespressione dei recettori Eph favorisce una diminuita adesione cellulare, maggiore motilità cellulare quindi, verosimilmente, favorisce la progressione maligna. Anche la progranulina, ha un possibile ruolo nella genesi dei tumori; in particolare svolge un ruolo critico nel carcinoma della vescica modulando la motilità e l’invasione delle cellule tumorali. I ricercatori hanno dimostrato come la diminuzione di EphA2 ha fortemente attenuato la crescita tumorale e ha sensibilizzato le cellule tumorali della vescica al trattamento con cisplatino.
(...omissis...)
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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)