Cannabis: l'uso continuativo può causare la compromissione dell'attenzione
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LA CANNABIS
La cannabis, sostanza d'abuso più diffusa in Italia e negli altri paesi europei, è una droga che viene prodotta dalla pianta di canapa
indiana. Il suo principio attivo più importante è il tetraidrocannabinolo (THC). Può presentarsi sotto forma di piccole foglioline secche o
come tavolette compatte e scure di odore aromatico che vengono sbriciolate e fumate.
La cannabis di solito viene fumata come "spinelli" o con le pipe. L'uso in piccole quantità provoca una sensazione di benessere, di euforia,
e di rilassamento mentre in quantità elevata ( o come qualità più forte) può dare sensazioni allucinatorie simili alle sostanze allucinogene
(LSD). Il suo uso può produrre però anche ansia, crisi di panico e "paranoie"; l'uso continuativo può causare compromissione dell'attenzione
e della memoria a breve termine, congiuntamente ad uno stato di mancanza di motivazione alle attività e agli interessi della vita quotidiana.
L'uso della cannabis espone al rischio di iniziare l'assunzione di altre droghe, contemporaneamente alla cannabis è associata spesso
l'assunzione di bevande alcoliche, di sostanze eccitanti ed in alcuni casi l'iniziazione dell'eroina.
La cannabis può causare alterazioni delle funzioni cerebrali quali rallentamento dei riflessi e alterata percezione delle proprie capacità
psicofisiche che sono causa di incidenti stradali e sul lavoro.
La cannabis fino a poco tempo fa sembrava non dare dipendenza fisica, ma alcune recenti ricerche hanno invece dimostrato la possibilità della dipendenza fisica oltre che psicologica dai suoi effetti, dipendenza che diviene necessaria per permettere una normale modalità di relazione e socializzazione.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)