EMBO Journal: esposizione fetale alla cannabis, compromissione dello sviluppo cerebrale
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Esposizione fetale alla cannabis: compromissione dello sviluppo cerebrale
Un numero crescente di bambini soffrono per le conseguenze del consumo di droga da parte della madre durante la gravidanza, e la cannabis risulta essere una delle sostanze più frequentemente usate. Nello studio recentemente pubblicato su EMBO Journal da Tortoriello e colleghi, si è cercato di comprendere le basi molecolari dell’influenza del delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), il principale componente psicoattivo della cannabis, sullo sviluppo cerebrale del feto.
Lo studio, condotto su topi e tessuto cerebrale umano, ha evidenziato come il consumo di cannabis durante la gravidanza, porti ad uno sviluppo difettoso delle cellule nervose della corteccia cerebrale, la parte del cervello che orchestra le funzioni cognitive superiori e guida la formazione dei ricordi. In particolare, il THC è risultato influire negativamente sul se e su come si svilupperanno e funzioneranno la piattaforma strutturale e la conduzione della comunicazione tra le cellule nervose. I ricercatori hanno anche identificato una proteina chiave target per l'azione del THC, la Stathmin-2, e osservato che la sua diminuzione rappresenta motivo di alterato sviluppo del sistema nervoso. I ricercatori avevano esposto alla cannabis i modelli sperimentali esattamente nel periodo fetale in cui le cellule nervose formano le connessioni tra loro.
Secondo gli autori, questi deficit dello sviluppo possono evocare durante la vita, modificazioni al funzionamento del cervello delle persone esposte prenatalmente alla cannabis. Inoltre, anche se non tutti i bambini che sono stati esposti alla cannabis presentano deficit immediati ed evidenti, il danno relativamente sottile può aumentare significativamente il rischio di sviluppare più tardi, malattie neuropsichiatriche.
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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)