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Addiction: Disturbo della condotta e uso precoce di cannabis in adolescenza

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Disturbo della condotta e uso precoce di cannabis in adolescenza
 

Fonte: Addiction


Titolo originale e autori: Childhood conduct disorder trajectories, prior risk factors and cannabis use at age 16: birth cohort study. Addiction. 2013 Dec - Heron J, Barker ED, Joinson C, Lewis G, Hickman M, Munafò M, Macleod J. 
 


Uno studio da poco pubblicato sulla rivista Addiction è andato alla ricerca dei fattori di vulnerabilità, rispetto all’uso di cannabis, in un ampio gruppo di adolescenti inglesi. I ricercatori delle università di Bristol e di Londra, hanno effettuato un’indagine su 4159 ragazzi di 16 anni (di cui 2393 femmine), che avevano partecipato allo studio longitudinale ALSPAC (Avon Longitudinal Study of Parents and Children), raccogliendo informazioni sul loro attuale utilizzo di cannabis. Dai genitori dei ragazzi invece sono stati ricavati, mediante un’intervista, i dati riguardanti gli eventi avversi occorsi in famiglia, lo status socio-economico, l’uso di sostanze da parte della madre, eventuali problemi psichiatrici dei genitori e la presenza o meno di diagnosi di disturbo della condotta nei figli tra i 4 e i 13 anni. Secondo il DSM IV, il disturbo della condotta è caratterizzato da comportamenti antisociali e da violazioni ripetute dei diritti fondamentali degli altri, oppure delle norme o regole della società. Già da precedenti studi era risultato che il disturbo della condotta è spesso associato ad un inizio precoce dell’attività sessuale, del bere, del fumare, dell’uso di sostanze illecite, e dall’assunzione di comportamenti a rischio. Dai risultati del presente studio è emerso che la dipendenza da cannabis è fortemente predetta da un esordio precoce di problemi di condotta (OR 6.46 95% CI 4.06-10.28) con una percentuale di rischio del 25%. Il secondo fattore, in ordine di importanza, è relativo all’uso di tabacco da parte della madre - 20 o più sigarette al giorno (24% di percentuale di rischio) o che a sua volta ella fumasse cannabis (17%). Anche gli svantaggi economici familiari, come l’abitare in contesti popolari, hanno mostrato una notevole associazione con lo sviluppo di un disturbo da uso di cannabis.
Secondo gli autori, il disturbo della condotta, ma anche gli altri fattori di vulnerabilità, dovrebbero essere tenuti fortemente in considerazione in ogni programma specifico per la prevenzione da uso di cannabis e di sostanze psicoattive in generale.


http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=2975


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)