Addiction: i norvegesi che fumano cannabis lavorano di meno
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I norvegesi che fumano cannabis lavorano di meno
Fumare cannabis riduce il livello di impegno sul lavoro. Gli effetti psicoattivi della cannabis, infatti, possono indurre cambiamenti fisici
e psicologici che inciderebbero negativamente sulle capacità e sulla motivazione a lavorare. Uno studio norvegese ha confrontato l'
atteggiamento di consumatori e non rispetto al lavoro, cercando di determinare se il diverso atteggiamento dipendesse dall'uso di cannabis o da altri fattori. Circa 2000 persone (45-48 anni) sono state intervistate nel 1985 e successivamente altre 5 volte fino al 2010 al fine di
rilevare il consumo di cannabis, l'esposizione alla sostanza, il coinvolgimento lavorativo. Sono state inoltre raccolte altre misure di
controllo correlate all'impegno lavorativo (situazione economica, salute mentale, istruzione, soddisfazione sul lavoro, famiglia, esperienze
lavorative, disoccupazione, assistenza sociale, consumo di alcol e problemi alcolcorrelati, uso di altre droghe illecite). L'analisi dei dati
conferma l'ipotesi per cui la cannabis influisce sul livello di impegno al lavoro: all'età di 25 anni, gli utilizzatori risultano meno
impegnati sul lavoro rispetto ai non utilizzatori o a chi era esposto alla sostanza tramite il gruppo di amici. Smettere di fumare cannabis
o, al contrario, iniziare ad utilizzarla in età adulta influenzano la motivazione. I modelli di regressione lineare hanno dimostrato la
persistenza della relazione tra uso cronico di cannabis nel corso della vita e scarso impegno lavorativo, e la relazione è rimasta
significativa anche al confronto con i fattori di controllo correlati all'impegno lavorativo.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)