Addiction: Uso di cannabis e funzioni cognitive nei giovani, uno studio australiano
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Uso di cannabis e funzioni cognitive nei giovani: uno studio australiano
Da tempo è noto che l'uso di cannabis ha effetti acuti negativi sui processi cognitivi, in particolare a carico della memoria.
Con uno studio di coorte, Tait e i suoi collaboratori della Australian National University hanno studiato la relazione tra variazioni nella
modalità di consumo di cannabis e cambiamenti nelle prestazioni cognitive nell'arco di 8 anni.
I ricercatori hanno reclutato un campione di 2404 soggetti di età compresa tra 20-24 anni al momento dell'inizio dello studio ed hanno
valutato la loro prestazione a test neuropsicologici che misurano la memoria episodica, il ricordo differito e la capacità verbale. Il
consumo di cannabis è stato valutato usando un questionario autosomministrato sulla base del quale i partecipanti sono stati classificati
rispetto alle abitudini nell'uso della sostanza, e al follow-up, dopo 8 anni, è stato valutato il cambiamento rispetto al consumo della
droga.
In uno dei test per valutare le performance cognitive (il California Verbal Learning Test) si è osservato un cambiamento longitudinale
statisticamente significativo associato ai comportamenti di consumo di cannabis. In particolare, gli ex consumatori hanno migliorato le loro
prestazioni rispetto a coloro che hanno continuato a fare uso di cannabis. La cessazione del consumo di cannabis sembra quindi essere
associata ad un miglioramento della capacità di ricordare informazioni appena apprese.
In conclusione, gli effetti negativi dell'uso di cannabis sulle funzioni cognitive misurate in questa coorte sembrerebbero migliorare alla
cessazione del consumo e questi risultati possono essere utili per motivare gli individui a smettere con la cannabis, anche dopo una lunga
storia di consumo.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)