Addictive Behaviors: adolescenti e cannabis, il controllo del papà funziona
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Lo studio statunitense denominato HBSC (Health Behavior in School-Aged Children) ha analizzato l'associazione tra i fattori
psicosociali e il livello di consumo di marijuana: sperimentata in passato,assunta occasionalmente o abitualmente. I dati
della ricerca, sono stati raccolti tramite questionari anonimi su un campione rappresentativo di ragazzi in età scolare (16
anni) nell'anno 2005/2006. Gli studenti, quasi 1500, dovevano rispondere con quale frequenza avessero fatto uso di marijuana
negli ultimi 30 gg.Le regressioni multinominali, analizzate per genere, esaminano il legame tra fattori di rischio e fattori
protettivi di ciascun individuo: soddisfazione circa la propria vita, risultati accademici, bullismo, ambiente scolastico,
reale conoscenza delle attività degli adolescenti da parte dei genitori, utilizzo casuale o abituale di marijuana.I risultati
suggeriscono che l'uso occasionale o abituale di marijuana è spesso associato a scarsi risultati accademici. Tra i fattori
preventivi di contrasto all' uso di cannabis è importante sottolineare l' attenzione dei genitori sulla vita dei propri
figli, il grado di soddisfazione nei confronti della propria vita. Spesso l'aggressività, il bullismo, un clima scolastico
non favorevole sembrano avere un legame stretto con il consumo di cannabis. Ulteriori analisi hanno dimostrato inoltre che
l'aggressività emerge come importante fattore di rischio di consumo, mentre l' attenzione dei padri sulla vita dei figli
agisce come principale fattore protettivo per i consumatori di entrambi i sessi. In conclusione, la figura paterna e l'
atteggiamento nei confronti dei figli, sembrano essere particolarmente rilevanti nella prevenzione dell'uso di marijuana
negli adolescenti e, pertanto, gli interventi volti ad incentivare la loro consapevolezza devono essere garantiti.