Adolescenti: motivazioni e abitudini al fumo
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)
Adolescenti: motivazioni e abitudini al fumo
Ragazzi e fumo: per chi ha un figlio adolescente, sperare di passare indenni da un binomio di questo genere è praticamente impossibile. Perché, stando alle statistiche, quasi tutti gli adolescenti oggi fumano regolarmente o lo fanno di tanto in tanto o, per lo meno, hanno sperimentato la sigaretta. Il fumo esercita ancora oggi un’attrattiva irresistibile sui più giovani, perché regala un’aria vissuta, fa sembrare grande ed è associato a una sorta di iniziazione verso il mondo degli adulti. Tanto è vero che la maggior parte di coloro che iniziano a fumare è minorenne e lo fanno proprio per allontanarsi il più possibile dall’infanzia e dal controllo dei genitori.
Non di rado, l’ingresso alla scuola superiore o in una classe successiva coincide con la sperimentazione della sigaretta, che segna appunto il passaggio verso il mondo degli adulti.
Il fumare rappresenta un comportamento, criticato dal punto di vista della salute ma accettato nel mondo degli adulti, pertanto gli adolescenti ritengono che il fumo sia il modo facile di potersi affermare nella società in qualità di adulti. I giovani tendono a rafforzare la propria identità scegliendo amici e compagni simili a se stessi. Di conseguenza, i gruppi si costituiscono e tendono a differenziarsi sempre più in base a questa caratteristica e crescendo i fumatori hanno un numero sempre più alto di amici fumatori. Il fumare inoltre sembra facilitare l’inserimento nel gruppo, al punto che i ragazzi che non fumano si sentono più facilmente tagliati fuori dalle attività svolte dai ragazzi della loro età, temono di non riuscire a farsi degli amici e si sentono socialmente più incerti.
Il fumo è un modo per fare cose da grandi e non più da bambini. In questo senso il fumo viene inteso come un rito di legame, come modalità ritualizzata di entrare in relazione con il gruppo, di unire i partecipanti e di accomunarli. Vietare può essere pericoloso:una volta superata l’incredulità e assimilata la realtà che il proprio ragazzino fuma, il passo successivo è come indurlo a smettere. Perché questa è una strada che va perseguita, nella certezza che la sigaretta esercita un effetto negativo per la salute e che potrebbe anche aprire la strada ad altre forme di dipendenza. In primo luogo va detto che il divieto al fumo, per quanto sensato e sicuramente approvato dalle frange più puriste dei genitori, può essere controproducente. Infatti i ragazzi fumando non provano piacere, non sono ancora dipendenti dalla sigaretta: fumando vogliono dimostrare di fare quello che vogliono, soprattutto di fare quello che i genitori non vogliono. Di conseguenza, vietare le uscite, negare la paghetta, proibire Tv e videogiochi ha solo l’effetto di inasprire i ragazzi, che attraverso la gestione della sigaretta vogliono tagliare di netto il dominio di mamma e papà. Inoltre è bene ricordare che i ragazzi possono trovare comunque le occasioni per fumare, perché il controllo dei genitori non può e non deve essere così serrato. Possono fumare tornando da scuola, quando vanno dagli amici e l’ostinazione potrebbe trasformare la semplice curiosità in una vera dipendenza.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.legatumoribologna.it/news/adolescenti-motivazioni-abitudini-fumo
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)