American Stroke Association: la cannabis aumenta il rischio di ictus
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La cannabis aumenta il rischio di ictus
Fumare cannabis potrebbe raddoppiare il rischio di ictus nei giovani adulti. Lo rivela uno studio condotto da Barber e colleghi dell'Università di Auckland (Nuova Zelanda) che è stato presentato ad Honolulu alla Conferenza Internazionale sullo Stroke 2013, promossa dalla American Stroke Association.
La cannabis è la droga illegale più utilizzata ed è dunque di particolare importanza studiare i potenziali danni per la salute dei consumatori. Tra gli effetti sull’organismo, la cannabis può causare variazioni della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, che sono associati ad un più alto rischio di ictus, ovvero un evento vascolare cerebrale patologico con conseguenze sul funzionamento dell’encefalo. Nel presente studio i ricercatori hanno esaminato 160 pazienti di età compresa tra i 18 e i 55 anni ricoverati per ictus ischemico (una condizione caratterizzata dall’occlusione di un vaso sanguigno) o per TIA (attacco ischemico transitorio, cioè un problema cerebrovascolare con regressione completa della sintomatologia in meno di 24 ore). I pazienti erano stati sottoposti ad esame delle urine al momento del ricovero e il 16% del campione è risultato positivo ai test per la cannabis rispetto all’8,1% del gruppo di controllo (altri pazienti di età simile ma ricoverati per patologie diverse). Dai dati è quindi emerso che i pazienti andati incontro a ictus o TIA avevano una probabilità 2,3 volte maggiore di risultare positivi ai test per la cannabis al momento del ricovero. Questi pazienti non avevano altri fattori di rischio vascolare a parte il consumo di alcol, tabacco e/o droghe illecite.
Secondo i ricercatori questi dati proverebbero per la prima volta, che il consumo di cannabis è correlato ad un aumento del rischio di ictus cerebrale nei giovani adulti. Gli autori ribadiscono infine come, soprattutto nei giovani, l’uso di cannabis possa influenzare lo sviluppo cerebrale ancora in corso e possa provocare enfisema polmonare, infarto cardiaco, e secondo gli ultimi risultati, possa aumentare anche il rischio di ictus
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)