Brain: cannabis e adolescenti, a rischio lo sviluppo delle fibre nervose
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Cannabis e adolescenti: a rischio lo sviluppo delle fibre nervose
Il consumo abituale di cannabis è una pratica molto frequente tra gli adolescenti. Diventa allora necessario studiarne gli effetti a lungo termine sul cervello, in particolare sulle fibre di sostanza bianca che, proprio durante l’adolescenza, risultano molto ricche di recettori cannabinoidi e quindi maggiormente vulnerabili alla tossicità della sostanza. La maggior parte degli studi si è finora occupata degli effetti della cannabis sulla struttura delle fibre, ma poco è conosciuto circa l’impatto della droga sulla connettività assonale. Uno studio australiano ha esaminato 59 ragazzi forti consumatori di cannabis (consumo minimo della sostanza pari a 2 volte al mese per 3 anni), confrontandoli con 33 soggetti di controllo non consumatori, mediante tecnica MR-DTI (Tensore di Diffusione con Risonanza Magnetica), al fine di rilevare eventuali alterazioni della connettività assonale nelle fibre di trasmissione interemisferica. L’analisi dei dati ha permesso di individuare anomalie cerebrali microstrutturali associate al consumo a lungo termine di cannabis. La connettività assonale è risultata alterata nei consumatori di cannabis, in particolare in strutture come l’ippocampo (fornice), nello splenio del corpo calloso e nelle fibre commissurali. L’analisi della diffusività radiale e assiale delle fibre che rappresenta una misura quantitativa dell’integrità microstrutturale, ha rilevato nelle stesse aree, un’associazione tra la severità delle alterazioni riscontrate e gli anni di uso costante di cannabis. Negli adolescenti quindi, il consumo a lungo termine di cannabis altera lo sviluppo delle principali fibre di sostanza bianca cerebrale. I danni di sviluppo microstrutturale delle fibre cerebrali, possono avere come conseguenza deficit cognitivi anche gravi e portare alla predisposizione per lo sviluppo di psicosi, depressione e ansia. Inoltre, la gravità delle anomalie microstrutturali è tanto maggiore quanto prima inizia e viene mantenuto a lungo nel tempo il consumo della sostanza. Una corretta strategia di prevenzione deve puntare quindi all’astensione dall’uso di cannabis anche tra negli adolescenti.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)