British Medical Journal: la cannabis aumenta il rischio di psicosi
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La Cannabis aumenta il rischio di psicosi
Il consumo di cannabis è legato all'insorgenza di disturbi mentali: si tratta di una casualità oppure esiste un'associazione
tra le due cose? Sono partiti da questa domanda i ricercatori dell'Università di Maastricht (Olanda) che hanno condotto un
studio di coorte per un periodo di dieci anni, pubblicato a marzo sul British Medical Journal.
1923 soggetti di nazionalità tedesca con età tra i 14 e i 24 anni sono stati analizzati per individuare quali sintomi di
problemi psichici avessero riportato dopo l'uso di cannabis . L'analisi si è svolta in tre momenti diversi tra il 1994 e il
2004: dopo tre anni e mezzo, dopo 8 anni e dopo dieci anni dall'inizio dello studio.
I consumatori di cannabis erano rispettivamente 247 al momento del primo sondaggio e 392 al momento del secondo. A distanza
di 8 anni dall'inizio dello studio i sintomi di disturbo mentale (forme somatiche e dissociative, fobie, ansia, ecc) venivano
registrati in 436 soggetti; al decimo anno da 231 partecipanti.
I risultati hanno mostrato che l'uso occasionale di cannabis, per un periodo di tempo compreso tra i 3 e gli 8 anni , provoca
un significativo aumento del rischio di insorgenza di disordini mentali negli anni successivi . L'indagine ha mostrato
inoltre che il consumo continuativo della sostanza comporta un rischio di problemi di tipo psicotico persistenti. Il tasso di
incidenza di sintomi psicotici nel periodo compreso tra i 3 e gli 8 anni di tempo, infatti , riguardava il 31% degli
individui esposti contro il 20% dei soggetti non esposti al consumo della sostanza.
Un passo avanti, quello compiuto dagli studiosi olandesi, nel confermare la pericolosità della cannabis per la corretta
maturazione cerebrale negli adolescenti.