Cannabis ad alta potenza, comportamenti d'uso e dipendenza
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Cannabis ad alta potenza, comportamenti d’uso e dipendenza
Fonte: Addiction
Titolo originale e autori: Van der Pol P, Liebregts N, Brunt T, et al. Cross-sectional and prospective relation of cannabis potency, dosing and smoking behaviour with cannabis dependence: an ecological study. -Addiction. Published online March 16 2014
Negli ultimi anni il tenore di principio attivo della cannabis (il tetraidrocannabinolo o THC) risulta notevolmente aumentato e i consumatori di questa tipologia di cannabis ad alta potenza inalerebbero quantitativi più alti di tetraidrocannabinolo (THC), aumentando così la propria esposizione a questo principio psicoattivo, con maggiori probabilità di sviluppare in futuro dipendenza.
Esisterebbe tuttavia la possibilità che, a fronte delle maggiori percentuali di THC presenti nella cannabis fumata, i consumatori diminuiscano i propri consumi (frequenza d’assunzione e/o quantità di fumo inalata), effettuando una sorta di “titolazione” per inalare complessivamente, meno principio attivo.
Uno studio condotto dai ricercatori del Netherland Institute of Mental Health and Addiction di Utrecht e pubblicato sull’ultimo numero della rivista Addiction, ha voluto indagare proprio su questo aspetto e ha condotto una ricerca su 98 consumatori di cannabis abituali ai quali è stato chiesto di fumare almeno un grammo di marijuana nel proprio ambiente abituale.
La quantità di sostanza stupefacente fumata, le abitudini di fumo e il grado di dipendenza da cannabis sviluppato da ogni soggetto, sono stati valutati all’inizio dello studio e a distanza di 18 mesi.
Dai risultati è emerso che più alta era la concentrazione di THC (da un minimo dell’ 1,10% ad un massimo di 24,7% per grammo) nella cannabis, maggiore era la dose di cannabis contenuta in uno spinello, indicando che i consumatori di questa tipologia di cannabis, in genere usano anche quantità maggiori di sostanza per preparare i propri spinelli. Inoltre è emerso che più alta era la concentrazione di THC nello spinello, minore era la quantità di fumo inalata. Rispetto alle abitudini di fumo invece (numero di tiri, volume di THC inalato, riduzione del volume di fumo inalato e della durata di ogni tiro) è risultato che influivano sul grado di dipendenza sviluppata negli assuntori a distanza di 18 mesi, indipendentemente dalla quantità di THC assunta mensilmente.
In conclusione, quanto emerso porta i ricercatori a sostenere che nonostante i consumatori di cannabis ad alta potenza in qualche modo regolino la propria assunzione di THC, cercando di aspirare volumi di fumo più bassi, complessivamente risultano comunque esposti a quantità più elevate di THC in quanto usano dosi più elevate di cannabis e che i comportamenti di assunzione di cannabis avrebbero un ruolo nello sviluppo della dipendenza da questa sostanza.
http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3061
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)