Cannabis al volante, un fenomeno diffuso in Australia
Cannabis al volante, un fenomeno diffuso in Australia
L'Australia detiene il triste primato di essere uno dei paesi con il più alto consumo di cannabis al mondo. Per studiare le
conseguenze di questa problematica sulle quattro ruote, 320 consumatori abituali di cannabis del New South Wales sono stati
"reclutati"dai ricercatori del Centro Nazionale per le Ricerche su alcol e droga, attraverso un annuncio sulla stampa locale
con l'obiettivo di capire le abitudini, le convinzioni e le strategie messe in atto dai fumatori al volante. Due terzi degli
intervistati erano maschi, l'età media era di 26 anni e quasi tutti erano originari dell'Australia (76%). Dallo studio,
pubblicato sulla rivista Drugs: education, prevention and policy, emerge la percezione comune, tra i giovani, che solo il mix
di alcol e cannabis possa essere pericoloso per la guida (opinione confermata dal 97% degli intervistati) e che invece la
cannabis da sola non metta in pericolo il conducente (53%) o gli altri (68%).
Le analisi dei risultati mostrano che la guida sotto effetto di cannabis, era stata molto comune durante l'anno precedente.
Quasi 1 su 10 soggetti riportava di aver avuto un incidente entro un'ora dal consumo di cannabis (9%) e il 43% era convinto
che la sostanza avesse inciso nelle motivazioni del sinistro. La ragione che li aveva spinti a mettersi alla guida nonostante
avessero fumato era, per oltre il 70% degli intervistati, scuse come il bisogno di raggiungere qualche luogo, seguita dal
dover tornare a casa o accompagnare qualcuno che stava male o infine dover comprare dei farmaci.
E le strategie attuate per ridurre il rischio di incidenti erano quasi sempre le stesse, ovvero ridurre la velocità e
limitare la quantità di cannabis fumata. La difficoltà di modificare certe abitudini e credenze nei fumatori di cannabis,
secondo i ricercatori, è data anche dalla gran quantità di campagne che allertano i guidatori sui rischi dell'alcol al
volante ma che non fanno esplicito riferimento anche alla pericolosità legata alla cannabis. L'invito che rivolgono perciò, è
quello di strutturare programmi e trattamenti specificamente dedicati a informare coloro che fumano cannabis.