Cannabis, altro che droga leggera: i medici dicono no alla legalizzazione
Cannabis, altro che droga leggera: i medici dicono no alla legalizzazione
Cannabis, altro che droghe leggere: dopo il pm Giovannini, ora anche l’oncologo Umberto Tirelli boccia senza possibilità d’appello la proposta di legge bipartisan presentata da 218 parlamentari per la sua legalizzazione. E per argomentarlo usa poche, ma efficaci riferimenti: «Sono in realtà molto pesanti i danni delle cosiddette droghe leggere
Cannabis, i motivi medici del no alla legalizzazione
A sostenerlo è Umberto Tirelli, direttore del Dipartimento di oncologia medica del Centro di riferimento oncologico di Aviano, tuonando contro la proposta di legge bipartisan presentata da 218 parlamentari per la legalizzazione della cannabis. Varie, spiega l’esperto, le ragioni a sostegno del «no alla legalizzazione». Innanzitutto, «la quantità di principio attivo della cannabis è passata dal 5% degli anni ’70 al 50-80% di oggi. Non esistono droghe leggere, e la cannabis superpotente, poiché modificata, è spacciata soprattutto fra i giovani e giovanissimi che la usano senza sapere i rischi che corrono». Ed ancora: «A chi fuma marijuana, va detto che questa abitudine danneggia gravemente i polmoni, aumenta il rischio di cancro, danneggia le facoltà cognitive come l’attenzione e la memoria ed aumenta conseguentemente il rischio di incidenti stradali». Il punto, allora, secondo l’esperto Tirelli, è che «nella nostra società si è andata sempre più evidenziando una sorta di accettazione, quasi ineluttabile, delle droghe in generale: basti pensare a quello che è successo nello sport e all’uso degli anabolizzanti. Ma se esiste il fumo di sigaretta e se esiste l’abuso dell’alcool, non è possibile accettare il principio che per non fare delle differenze devono essere approvate anche la marijuana e le altre droghe cosiddette leggere».
Inoltre, occore evidenziare che «la marijuana – ribadisce Tirelli – a differenza del tabacco, può provocare alterazioni cerebrali, senza escludere effetti a medio e lungo termine sulla funzionalità del cervello stesso e sul sistema immunitario».
Insomma, conclude l’oncologo, «bisogna combattere contro ogni tipo di droga ed è senz’altro consigliabile che almeno i medici si oppongano decisamente all’utilizzo delle droghe leggere da parte di chicchessia e che i politici facciano in modo, con leggi adeguate, non di legalizzare le droghe come vorrebbero fare oggi, ma di combattere il fenomeno senza fare inutili distinzioni tra quello che viene considerato leggero o pesante. È soltanto dannoso”.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.secoloditalia.it/2015/07/cannabis-altro-che-droga-leggera-ecco-perche-dire-no-alla-legalizzazione/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)