Cannabis: ancora più nociva per i giovani
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Fonte: Neurobiology of Disease
La particolare vulnerabilità dei giovani alle droghe - durante l'età di sviluppo e maturazione del cervello (fino a 20 anni) - viene ulteriormente confermata e ribadita da un nuovo studio canadese che, per primo, chiarisce i meccanismi neurobiologici provocati dall'uso prolungato nel tempo di cannabis.
La nuova indagine condotta da Gabriella Gobbi, ricercatrice nell'Istituto psichiatrico della McGill University Health Centre di Montreal e pubblicata sulla rivista Neurobiology of Disease, dimostra come il consumo quotidiano di cannabis da parte degli adolescenti possa provocare ansia e depressione, e avere effetti irreversibili a lungo termine sul cervello.
Lo studio è stato condotto in laboratorio, somministrando quotidianamente un antagonista selettivo (WIN55,212-2) del recettore CB1 a ratti adolescenti e adulti per circa 20 giorni, sottoponendoli in seguito a test per misurare la reazione emotiva e l'attività dei neuroni noradrenergici e serotoninergici. L'esposizione di lungo periodo comporta disturbi depressivi nei ratti adolescenti e non in quelli adulti, oltre a una minore attività serotoninergica che porta a disturbi dell'umore, e l'aumento della trasmissione di noradrenalina, che a lungo termine porta a una maggiore suscettibilità allo stress.
''Il nostro studio - conclude la studiosa - è uno dei primi che esamina i meccanismi neurobiologici alla base dell'influenza della cannabis su depressione e ansia negli adolescenti, oltre a dimostrare che gli effetti della cannabis sul cervello degli adolescenti sono più gravi che su quello degli adulti''.
Redattore: Staff Dronet