Cannabis e malattia mentale: un legame sempre più stretto
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Cannabis e malattia mentale: un legame sempre più stretto
Fonte: Archives of General Psychiatry
Titolo originale e autori: Cannabis Use and Earlier Onset of Psychosis. Arch Gen Psychiatry, Febb 2011, Online first -Large
M, Sharma S, Compton MT, et Al
Secondo il sondaggio National Drug Use and Health (NHSDA), nel 2009, oltre 16 milioni di persone negli Stati Uniti hanno
fatto uso di cannabis. Il dato relativo all'Europa (Relazione OEDT 2010) parla di 23 milioni di persone nello stesso periodo
di riferimento. Ecco perché, lo studio pubblicato da un gruppo di ricercatori australiani sulla rivista Archives of General
Psychiatry assume una particolare importanza: sarebbe uno dei primi a dimostrare che, l'uso di cannabis, accelererebbe l'
insorgenza della malattia psicotica.
La conclusione giunge dopo l'analisi di 83 studi provenienti da 5 database scientifici internazionali. Gli studi si sono
basati su 131 analisi dell'età media di insorgenza della psicosi in relazione all'assunzione o meno di sostanze. Il motivo
per cui il team australiano sosterrebbe l'esistenza di un nesso tra l'uso di cannabis e l'insorgenza di malattie psicotiche è
legato alle prove empiriche esistenti, secondo le quali vi sarebbe un'anticipazione di quasi 3 anni nell'insorgenza della
psicosi per i pazienti che ammettono di fare uso di cannabis rispetto a coloro che non ne fanno uso. Inoltre, è stata
registrata la comparsa di tali disturbi con un anticipo di 2 anni per i pazienti che fanno uso di sostanze in generale,
rispetto a chi non le consuma.
Com'è noto, studi scientifici precedenti (Fried PA, et Al, 2005; Habets P, et AL, 2010) avevano dimostrato che l'esposizione
alla cannabis, provocherebbe un perdita di spessore nella corteccia cerebrale, dato riscontrabile nell'insorgenza della
schizofrenia. Nello studio australiano la cannabis, rispetto ad altre sostanze, sarebbe quella associata al maggior numero di
casi di insorgenza di malattia mentale. La ragione di ciò, secondo i ricercatori, potrebbe essere legata ad un'interazione
tra fattori genetici e ambientali, oppure ad un'interruzione del processo di maturazione cerebrale durante la delicata fase
dell'adolescenza.