Cell Reports: le droghe leggere fungono da portale per l’accesso ad ulteriori dipendenze
“Dalla cannabis alla cocaina, passaggio obbligato”: nuova ricerca a Cagliari
“Le droghe leggere fungono da portale per l’accesso ad ulteriori dipendenze“: è la “gateway hypothesis”, al centro di uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cagliari con Eric Kandel, il Premio Nobel per la medicina che esattamente un anno fa tenne una lezione sul tema in ateneo. Gli esiti della ricerca congiunta sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “Cell Reports” con il titolo “Cannabinoid modulation of eukaryotic initiation factors (eIF2a and eIF2B1) and behavioral cross- Sensitization to cocaine in adolescent rats”.
Nel lavoro viene dimostrato che “sostanze cannabinoidi sintetiche psicoattive simili al THC presente nella Cannabis modulano i livelli di due fattori di iniziazione eucariotica (eIF2a e eIF2B1) importanti per la sintesi di proteine, processi di memoria e di sensibilità alle droghe”. In particolare, i cambiamenti vengono osservati in animali esposti al cannabinoide in adolescenza e che dimostrano una maggiore sensibilità alla cocaina. Il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un’alterazione di un’età specifica nella suscettibilità all’abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità neurobiologica del periodo adolescenziale, in un contesto di esposizione a sostanze d’abuso come i cannabinoidi.
Il lavoro è frutto della collaborazione scientifica tra la professoressa Paola Fadda e la dottoressa Maria Scherma, docenti del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Ateneo cagliaritano, ed il gruppo di ricerca di Kandel e della professoressa Denise Kandel. Si tratta del primo attestato dell’intesa tra i due gruppi: hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo anche il professor Walter Fratta, il dottorando Matteo Deidda e il ricercatore Fabrizio Sanna, anch’essi in forze al Dipartimento di Scienze Biomediche.
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copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)