Che cosa è la sigaretta elettronica?
Che cosa è la sigaretta elettronica?
Con il nome di sigaretta elettronica (spesso abbreviata in e-cig, dall'inglese) si intende un dispositivo che permette di inalare vapore, in genere aromatizzato, contenente quantità variabili di nicotina,che raggiunge l'apparato respiratorio senza che ci sia combustione del tabacco e i danni a essa correlati. Nei fumatori la pratica di aspirare dal cilindretto a forma di sigaretta - per la quale è stato coniato il neologismo "svapare" - fornisce non solo la nicotina di cui sente il bisogno l'organismo che ha sviluppato dipendenza, ma anche un'esperienza tattile, olfattiva e gustativa che richiama quella della sigaretta.
Le e-cig contengono una quantità variabile di nicotina (in genere, tra 6 e 24 mg), in una miscela composta da acqua, glicole propilenico, glicerolo ed altre sostanze, tra cui gli aromatizzanti. Alcuni modelli non contengono nicotina, ma solo un vapore aromatizzato.
Il principio è stato messo a punto per la prima volta in Cina, e questo tipo di dispositivi ha avuto la prima diffusione significativa anche in Occidente attorno al 2006. Secondo il Rapporto annuale 2016 sul fumo dell'Istituto superiore di sanità, oggi circa due milioni di italiani fanno un uso occasionale o regolare di sigarette elettroniche.
Sul mercato ci sono numerosi dispositivi che hanno forme diverse, ma hanno in comune tre elementi: l'inalatore (la cosiddetta cartuccia, che contiene la sostanza liquida da nebulizzare); un atomizzatore (l'elemento che scalda e vaporizza il liquido); la batteria che alimenta l'atomizzatore. La quantità di nicotina assunta può essere regolata in base alle esigenze individuali.
"Svapare" è pericoloso?
Diversi studi hanno segnalato nel vapore prodotto dalle sigarette elettroniche la presenza di sostanze potenzialmente dannose. Il glicole propilenico è usato da tempo, per esempio nei fumogeni impiegati nell'industria del cinema e nei concerti pop, ed è considerato generalmente sicuro, anche se alcuni studi indicano che l'inalazione prolungata può dare origine a irritazione delle vie aeree, tosse e in casi molto rari asma e riniti. Fra l'altro il riscaldamento del glicole propilenico e della glicerina può produrre formaldeide e acetaldeide, entrambi potenziali cancerogeni, anche se le quantità associate al consumo di e-cig appaiono modeste.
Anche sulla completa sicurezza delle sostanze usate per aromatizzare l'aerosol mancano certezze. Per esempio il diacetile, un aroma molto utilizzato fra l'altro nel burro, è sicuro quando viene ingerito, ma è associato all'insorgenza di bronchiolite obliterante se viene inalato per lunghi periodi in alte concentrazioni.
Secondo uno studio pubblicato nell'aprile del 2017 su una rivista della Società americana di fisiologia sono circa 7.000 i diversi composti aromatizzanti contenuti nelle sigarette elettroniche in vendita negli Stati Uniti, con caratteristiche biochimiche molto variabili. Alla luce dei test preliminari effettuati, i ricercatori concludono che questi composti "dovrebbero essere esaminati uno a uno in maniera approfondita per determinare la potenziale tossicità nel polmone o altrove". Tra i possibili pericoli associati all'uso delle sigarette elettroniche non va dimenticato quello legato all'intossicazione per contatto accidentale con il liquido a base di nicotina contenuto nelle cartucce, possibile se la sigaretta elettronica viene usata quando si è sdraiati. Negli ultimi anni sono aumentate moltissimo anche le segnalazioni ai centri antiveleni relative all'intossicazione di bambini piccoli, che secondo uno studio pubblicato su Pediatrics nel 2016 , sono passate negli Stati Uniti da una al mese nel 2010 a 223 al mese nel 2015.
Meno pericolose di sigarette, sigari e pipa, ma non innocue
Nel complesso, nonostante la necessità di ulteriori studi, è oggi ampio il consenso sul fatto che in confronto al consumo tradizionale di prodotti del tabacco le sigarette elettroniche assicurano una riduzione del danno significativa per il fumatore e per chi gli vive accanto (non sembrano esserci effetti analoghi a quelli del fumo passivo).
Uno studio pubblicato nel febbraio del 2017 sulla rivista Annals of Internal Medicine (finanziato da Cancer Research UK) ha per la prima volta confermato che l'abbandono della sigaretta tradizionale a beneficio di quella elettronica comporta a distanza di soli sei mesi una riduzione significativa delle sostanze cancerogene presenti nell'organismo.
Tuttavia, rispetto alle rassicurazioni iniziali dei produttori sulla totale innocuità delle sigarette elettroniche e sulla loro efficacia come strumento per sconfiggere la dipendenza dalla nicotina, rimangono aperti alcuni punti interrogativi che richiedono ulteriori ricerche. Ha fatto scalpore nel 2016 una revisione sistematica di tutti gli studi presenti nella letteratura scientifica, pubblicata sulla rivista Lancet Respiratory Medicine, poiché ha concluso che addirittura l'uso della sigaretta elettronica da parte dei fumatori - che non sempre la usano con l'obiettivo di smettere - sarebbe associato a una minore probabilità di sconfiggere la dipendenza da nicotina.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)