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Cosa sappiamo realmente sugli effetti della cannabis?

Cosa sappiamo realmente sugli effetti della cannabis?

Cosa sappiamo realmente sugli effetti della cannabis?

I dati scientifici continuano ad accumularsi, ma per ora i risultati degli studi sembrano contrastanti. Ecco un riepilogo delle ultime scoperte sugli effetti dell’uso, e dell’abuso, di cannabis

Con la depenalizzazione del consumo e la legalizzazione a scopo medico in diversi stati degli Usa, la stretta legale sulla cannabis sembra destinata ad allentarsi un po’ in tutto l’Occidente. A guidare il dibattito comunque, continuano a essere argomenti sociali e politici, perché le ricerche sugli effetti della marijuana sulla salute vanno avanti con risultati contrastanti. Sia per quanto riguarda il consumo ricreativo, che va ricordato viene considerato dannoso (in misura diversa) praticamente da tutti gli esperti; sia per sul fronte del consumo terapeutico, ritenuto promettente da moltissimi ricercatori, ma per il quale i risultati veramente certi sembrano ancora limitati a pochi ambiti. Per cercare di fare un po’ di chiarezza, vediamo quali sono le ultime novità e scoperte sull’effetto della cannabis.

Cannabis terapeutica
L’uso più comune che si fa della cannabis a scopo terapeutico è come analgesico, in particolare in pazienti terminali su cui altri antidolorifici risultano inefficaci.

Viene inoltre utilizzata come anti-emetico e per stimolare l’appetito in pazienti gravi sottoposti a chemioterapia, ed è in fase di studio come farmaco per prevenire malattie dell’appetito come bulimia e anoressia. È studiata inoltre per il suo possibile effetto protettivo contro malattie neurodegenerative, come Parkinson e Alzheimer, e per la capacità di migliorare la qualità di vita di pazienti che soffrono di emicranie ricorrenti. Si tratta però di ambiti terapeutici per i quali il suo utilizzo non è ancora stato approvato.

Come abbiamo accennato, i dati sugli effetti della cannabis sono piuttosto controversi, e la sua efficacia terapeutica non fa eccezione.

 Lo scorso anno infatti una ricerca della University of Bristol, pubblicata sul Journal of the American Medical Association, ha analizzato le prove disponibili sull’efficacia della cannabis terapeutica, concludendo in che in molti casi i dati disponibili sono molto vaghi. “Ci sono prove di qualità moderata”, hanno spiegato gli autori, “che suggeriscono che i cannabinoidi potrebbero essere di beneficio per il trattamento delle neuropatie croniche, del dolore da cancro e della spasticità tipica della sclerosi multipla. Ci sono evidenze di bassa qualità che mostrano che i cannabinoidi siano associati a miglioramenti nel trattamento della nausea e del vomito dovuti alla chemioterapia, della perdita di peso nei pazienti sieropositivi, dei disturbi del sonno e della sindrome di Tourette. E, infine, ci sono evidenze di pessima qualità per un miglioramento dell’ansia”.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.wired.it/scienza/medicina/2016/02/10/reali-effetti-cannabis/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)