Droghe leggere, effetti pesanti?
Droghe leggere, effetti pesanti?
La domanda che si può porre è se sia stato l’uso di cannabiniodi a scatenare la psicosi o se vi fosse già una patologia latente in evoluzione concomitante al consumo dalla sostanza stupefacente. I fattori da studiare sono molteplici in quanto si tratta di un disturbo in cui gli elementi implicati sono diversi partendo da quelli genetici, ambientali fino all’uso di medicamenti o sostanze. Nel 2011 sul British Medical Journal sono comparsi i risultati di una ricerca durata 10 anni di Rebecca Kuepper ed altri che ha messo in evidenza come ci sia una notevole probabilità che l’uso prolungato di cannabinoidi determini un aumento del rischio di psicosi. Soprattutto questi autori hanno riscontrato come l’uso di sostanze, negli anni successivi alla comparsa del malessere, diminuisce molto la percentuale di coloro che guariscono facendo persistere i sintomi.
Nell’età adolescenziale la plasticità neuronale è in evoluzione e il rischio che sostanze psicoattive – dall’alcol alle droghe leggere fino agli psicofarmaci e alle droghe pesanti – agiscano determinando degli effetti permanenti è concreto. Per questo motivo occorrerebbe molta attenzione da parte degli educatori e dei mezzi di comunicazione di massa nel lanciare messaggi rassicuranti sull’uso di sostanze psicoattive. Note personalità affermano che la cannabis è meno dannosa rispetto al fumo di sigaretta. Questo è presumibilmente vero a livello polmonare o rispetto alle patologie oncologiche ma, fermo restando che anche il tabacco determina una dipendenza cerebrale, dobbiamo avvertire i giovani sul rischio per la loro salute mentale legato all’uso di cannabis. Si tratta di una sostanza che determina dipendenza (desiderio di usarla di nuovo e difficoltà a smettere), tolleranza (necessità di aumentare il dosaggio per avere gli stessi effetti) e astinenza (malessere più o meno rilevante, a seconda dell’entità dell’uso, nel momento che si sospende).
Fortunatamente solo in casi circoscritti si arriva alla psicosi ma sono molto frequenti attacchi di panico e stati ansiosi collegati all’uso di cannabinoidi. Nella mia personale attività clinica ho seguito in 30 anni una decina di casi in cui l’accostamento di sostanze cannabinoidi e psicosi era presente mentre i pazienti affetti da disturbi ansiosi correlati sono stati centinaia. E’ difficile dire in quante persone, rispetto alla platea dei consumatori, si determinano malattie mediche in quanto l’uso viene spesso tenuto nascosto e quindi non si conoscono i dati epidemiologici.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/09/droghe-leggere-effetti-pesanti/2891761/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)