E-cigs, solo una nuvola di vapore o un mercato vittima delle lobby del tabacco?
E-cigs, solo una nuvola di vapore o un mercato vittima delle lobby del tabacco?
Il giovane mercato delle sigarette elettroniche, conosciute come E-cigs, ormai è in netto declino. Ciò può essere imputato alla scarsità delle informazioni sulla reale non dannosità per la salute che hanno scoraggiato i potenziali consumatori ad affidarsi ad un prodotto ancora così poco “chiaro”
Ricordate le sigarette elettroniche e la moda di svapare? Il verbo, ormai era entrato nella quotidianità del gergo dei più incalliti fumatori, fomentati ed incoraggiati dalla nuova sigaretta che ha dato loro un barlume di speranza per non rinunciare al proprio vizio senza andare incontro a danni per la propria salute. Le sigarette elettroniche venivano scelte di solito per più ragioni, ragioni che hanno reso questo mercato in continua espansione almeno per i primi due anni dal loro lancio sul mercato italiano; costano di meno delle sigarette tradizionali, non si aspirano le 4000 sostanze nocive che invece si sprigionano durante la combustione delle tradizionali sigarette, ed in particolar modo la libertà di utilizzo anche nei luoghi chiusi, almeno inizialmente. Aveva dunque tutti i presupposti per crescere sul mercato e forse, debellare definitivamente la dipendenza dalle tradizionali bionde. Di fatti così è stato per i primi due anni, con un boom importante fra il 2011 e 2012. Si <<svapava>> ovunque: ristoranti, cinema, autobus, scuole ed i negozi di sigarette elettroniche spuntavano come funghi.
Ma la moda di «svapare» si è dissolta fin troppo presto, l’effetto novità si è nebulizzato così come anche la possibilità di fumarla in piena libertà nei luoghi pubblici in sostituzione delle tradizionali sigarette. Sono arrivati i primi i divieti per treni, teatri e altri luoghi pubblici, soprattutto è entrata in vigore la stangata della tassazione al 58,5 %, che hanno fatto registrato un leggere aumento dei prezzi iniziali, che per un prodotto in fase ancora di “prova” per i consumatori, non è stata una manovra positiva.
Tutti quelli che erano i presupposti iniziali positivi, per una ragione o un’altra sono stati eliminati e fortemente compressi, per cui era inevitabile registrare un calo delle vendite e dunque l’abbandono della nuova moda anche fra chi l’aveva adottata. A Torino, capitale del fumo elettronico, i negozi hanno cominciato a chiudere, ed i dati della Camera di Commercio hanno confermato l’andamento negativo. La categoria «articoli da regalo e per fumatori» nel 2012 aveva avuto un boom: +71,9%. Nel 2013, dati aggiornati registravano un calo del 2,4%, incrementato nel 2014.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.meteoweb.eu/2015/01/cigs-nuvola-vapore-mercato-vittima-delle-lobby-tabacco/378289/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)