Forensic Science International: cannabis troppo potente, uno studio giapponese
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Cannabis troppo potente, uno studio giapponese
Negli ultimi anni molti Paesi hanno registrato un incremento della “potenza” della cannabis come riportato anche nel World Drug Report 2011 pubblicato dall’UNODC. L’aumento della concentrazione del THC è dovuto a fattori genetici (varietà di semi), ambientali (tecniche di coltivazione) e alla freschezza (vicinanza dei siti di produzioni ai consumatori). Riguardo al Giappone, la cannabis risulta essere la seconda droga più consumata ed il suo abuso, negli ultimi anni, ha avuto un rapido incremento. Il presente articolo è il primo report effettuato nell’area asiatica e mostra i risultati di una survey condotta tra Aprile 2010 e Marzo 2011 con tecniche e metodi standardizzati al fine di ovviare ad alcuni problemi, come la mancanza di randomizzazione nel campionamento e le diverse classificazioni della cannabis. I dati sono stati forniti dal Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare, dopo la fine dei procedimenti penali, attraverso gli uffici regionali del Narcotics Control Department delle 11 principali città del Giappone. Il numero totale di sequestri di cannabis sono stati 9.072 e di questi 886 di hashish, 1.257 di piante e 6.376 di marijuana. Proprio la classificazione di quest’ultima ha fatto emergere l’elevata presenza di germogli senza semi (62,2% del numero totale e 73% del peso) ed i suoi sequestri sono stati utilizzati anche per quantificare i cannabinoidi, risultati essere pari a 1.115 e con un livello di cannabinol (CBN) pari a 1,3%, indice di non freschezza della cannabis: tale risultato, infatti, è individuabile dal rapporto CBN/THC (valore superiore a 0,1). Sulla base di tale valore è stato possibile individuare un campione di 335 germogli senza semi dalla cui analisi è emerso un valore medio di THC pari a 11,2 e un valore massimo superiore a 22. Questi risultati, quindi, hanno messo in evidenza l’elevata potenza della cannabis in Giappone, così come già emerso da anni in altri Paesi.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)